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OJS

Mimesis supports self-archiving. Authors of journal paper are encouraged to deposit the published version in their institutional repository or any suitable subject repository on publication.

Riviste

  • Studi Tolkeniani

    Frodo deve distruggere l'anello. Va con i suoi amici.

  • Margins/Marges/Margini

  • Aisthesis

    Fondata nel 2008 da Fabrizio Desideri e Giovanni Matteucci, “Aisthesis. Pratiche, linguaggi e saperi dell'estetico” è una rivista peer-reviewed in regime Open Access, il cui obiettivo principale è promuovere la ricerca e il dibattito interdisciplinare e transculturale nell'ambito dell'Estetica e delle arti. Trascendendo i tradizionali confini disciplinari e intendendo la nozione di “estetica” come una componente pervasiva delle culture e delle forme di vita umane, "Aisthesis" integra in modo innovativo una grande attenzione all'intersezione tra l'Estetica e le scienze contemporanee (biologia, psicologia, neuroscienze) con un interesse approfondito per la storia della disciplina, i suoi principali classici e le grandi questioni metafisiche. Pur adottando una rinnovata concezione dell'estetica come punto di vista privilegiato delle sue pubblicazioni, “Aisthesis” accetta comunque volentieri proposte di collaborazione relative all'intero spettro della ricerca filosofica, senza limitazioni disciplinari.


     

  • Quaderni del Liceo Parini

    Quaderni del Liceo Parini è una rivista interdisciplinare che desidera accogliere interventi di tipo scientifico, per offrire un contributo all’aggiornamento professionale e disciplinare dei docenti di scuola secondaria di secondo grado. Essa si costituisce come spazio di discussione tra i docenti del Liceo Parini, che desiderano rinnovare con una nuova serie la rivista fondata nel 1964, e si apre a docenti, studiosi e professionisti esterni al collegio dei docenti del Liceo.


    La rivista, soggetta a revisione tra pari e con cadenza annuale, è aperta a contributi disciplinari con carattere di originalità e a contributi didattici che presentino tratti di innovazione metodologica. La rivista accoglie altresì recensioni di volumi di recente pubblicazione utili per la formazione dei docenti o per proposte di lettura rivolte agli studenti.

  • Oi Dialogoi

    Oi Dialogoi prende vita e nome da una iniziativa già in essere, Interpretazioni – Reti di relazioni generate da un’opera d’arte, che stringe in una rete in via di espansione diversi attori dei Conservatori di Musica e delle Università che vi partecipano: la doppia o tripla veste (docenti, studenti, dottorandi, con fluide intersezioni più frequenti di quanto si immagini), se creativamente interpretata e gestita, consente agilità senza precedenti e si pone come generatrice di nuove relazioni.


    La vera novità di Oi Dialogoi consiste difatti in un nuovo, propositivo modo di pensare e fare ricerca, che la Rivista non teorizza, ma è e mostra, nella risultanza plurale e viva delle sue voci. Ricerca che raccorda discipline varie entro performance onnicomprensive, facendo della Musica, del Suono, della Percezione l’origine o il riflesso di esperienza e di indagine; ricerca che non ignora la specializzazione ma sa rispondere a esigenze estetiche differenti, e risuonare di «connessioni divergenti, come è per l’arco e la lira», secondo le parole di Eraclito; ricerca che non abbandona l’etica, e non perde di vista il riconoscimento del merito; ricerca internazionale, e volta addirittura a superare lo steccato del concetto di nazione, aprendosi ad altro; ricerca che è ambito difficile a definirsi a priori, e che è bene mantenga, anzi, zone dal divenire non prevedibile, aperto al nuovo e all’antico, a dinamica iniziativa personale, a sorprese e scoperte. Ricerca che, quanto alle figure formate in Conservatorio, connota e ispira vocazioni assai diverse, ognuna incarnante un differente senso della ricerca stessa. Il musicologo e lo storico; il compositore e l’interprete; il didatta e l’esperto in nuove tecnologie: tutte figure non riducibili l’una all’altra né in senso esistenziale né estetico né musicale né teoretico, eppure spesso compresenti in una medesima persona, che con fantasia ne armonizza le possibilità in movimento! Senza parlare della formazione plurima nella figura del musicista (spesso anche filosofo, o ingegnere, o linguista, matematico, letterato, poeta...) e della qualità dialogante e incircoscrivibile della missione e dell’espressione sua.


    Quanto alla definizione dei termini della ricerca, cui si è tra le righe accennato: indispensabile preliminare di cui va tuttavia preservata la qualità specifica. La ricerca in campo artistico è ancora nella sua fase di scoperta, un viaggio dove i confini tra linguaggio e libertà devono essere tessuti ad ogni nuovo contributo.


    Oi Dialogoi si dirige spontaneamente e di necessità verso un nuovo umanesimo propiziato da albe sempre nuove che nonostante tutto il nostro mondo esprime ogni giorno. Eppure qualche steccato va piantato, e la Rivista si propone di farlo, in vario modo mai esaustivo, nella speranza che il metodo aperto e l’impianto di Oi Dialogoi ispirino nuove sollecitazioni e vedute.


     


    Fin dall’inizio il progetto (e successivamente anche questa rivista) è stato supportato e finanziato dal Conservatorio F.A. Bonporti di Trento e Riva del Garda; ringraziandone gli organi direttivi tutti, sottolineiamo la visione virtuosa e lungimirante dell’istituzione.

  • Antropologia Pubblica

    AP-Antropologia Pubblica è la rivista semestrale peer-reviewed e in open-access della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA). Interessata al rapporto critico e interlocutorio con lo spazio pubblico, AP accoglie contributi di antropologhe e antropologi che intrattengono un dialogo plurale e aperto con istituzioni, organizzazioni e gruppi sociali per l’attivazione di saperi e processi trasformativi.

  • Itinerari

  • B@belonline

    B@belonline (ISSN: 2531-8624) è una rivista annuale peer reviewed, completamente open access, nata nel 2002 con lo scopo di promuovere il confronto e il dialogo all’interno del dibattito filosofico, offrendo alla comunità scientifica internazionale uno spazio libero di condivisione di idee e ricerche.
    Il suo obiettivo è quello di ripensare le questioni fondamentali della filosofia, in particolare quelle etiche e del pensiero della differenza.

  • Journal of Adorno Studies

    The "Adorno Studies Journal" (ASJ) was founded by Martin Shuster and Kathy Kiloh in 2011 to foster inquiry into Adorno’s thought and to make the results of this research available to the scholarly community. After having published three issues, the journal is now ready to resume operation with a different look and feel and new direction under the editorship (in alphabetical order) of Samir Gandesha, Johan F. Hartle, Antonia Hofstätter, Han-Gyeol Lie and Stefano Marino.

  • Metapsychologica - rivista di psicanalisi freudiana

    Metapsychologica è una rivista sorta nel 2019 su iniziativa della Scuola di Psicanalisi Freudiana (SPF) con l’obiettivo di riabilitare, rilanciare ed attualizzare il progetto freudiano della psicanalisi come scienza della natura.

  • Quaderni Materialisti

    “Quaderni materialisti” è ad un tempo una rivista di storia delle idee e di elaborazione teorica.


    Vi vengono raccolti, da una parte, contributi sulla storia del materialismo, ben sapendo che del materialismo non si dà storia nella forma lineare di una tradizione, che la storia del materialismo è storia di campi di battaglia e di progetti di emancipazione che sono stati fatti oggetto di controffensive ideologiche ma anche di torsioni dogmatiche; dall’altra contributi che propongono nuove elaborazioni all’interno del campo materialista, saggi in cui la ricostruzione storica e l’elaborazione teorica sconfinano l’una nell’altra, perché l’elaborazione teorica rende visibili nuove strade, nuove ricostruzioni storiche, e le ricostruzioni offrono nuovo materiale alla teoria.


    Infine, contributi che discutono la posizione materialista non in senso astratto e atemporale ma attraverso tutti i dibattiti e i risultati raggiunti dalla ricerca scientifica, storicizzandoli e passandoli al vaglio critico.


    Il termine “Quaderni” indica la raccolta di elaborazioni aperte e provvisorie piuttosto che sistemi definitivi e in sé conchiusi, richiamandosi in questo a una feconda tradizione che va dai Quaderni del carcere ai “Quaderni rossi” e ai “Quaderni piacentini”.


    Il materialismo ci inchioda infatti al qui ed ora della congiuntura, ci mostra gli ingranaggi del dominio e le illusioni su cui di volta in volta si regge, rendendo inaccettabile la sofferenza e lo sfruttamento.


     


    "Quaderni Materialisti" attualmente è presente nell'elenco delle riviste scientifiche per le aree 11, 12, 13 e 14 dell'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR).

  • I.S. MED. - Interdisciplinary Studies on the Mediterranean

    Interdisciplinary Studies on the Mediterranean

  • Studi Politici

    La rivista Studi Politici pubblica lavori originali di ricerca con una prospettiva ampia e interdisciplinare, proponendosi di diffondere conoscenze trasversali e di aprire un confronto tra studiosi di diverse impostazioni e discipline. Gli scritti proposti per la pubblicazione sono sottoposti al processo di double blind peer review.

  • TransCulturale

    TransCulturale. Passaggi tra scienze e pratiche di trasformazione rappresenta un luogo fisico e mentale dove possono agire menti diverse nel senso dato da Gregory Bateson di aggregazioni di idee.


    Viviamo in un’epoca all’interno della quale tutte le geografie e le culture perdono i loro confini, si ridefiniscono e vengono ridefinite contribuendovi migranti, artisti, nativi, stranieri, con i loro vissuti, le loro storie, i loro prodotti culturali.


    Abitiamo tutti in una terra di frontiera e dovremmo, di conseguenza, pensare, agire, educare in una terra di frontiera. Il passaggio da una linea di confine a terra di frontiera fa guardare diversamente le culture, le diverse esperienze, i valori e le strategie di sopravvivenza di quanti abitano, presidiano e attraversano le terre di frontiere. Rispetto a una linea di confine dove si deve per forza restare o di qua o di là, in una terra di frontiera ci si trova più spesso nel mezzo, senza poter dire se si è più da una parte o dall’altra, sentendoci anzi un po’ qui e un po’ là (Anzaldúa, 1987; Clifford, 2008). Dovremmo per questo lavorare per trovare insieme le forme di una migliore convivenza umana che finora sono state disattese delle ideologie del multiculturalismo e dell'interculturalismo.


    La dimensione transculturale assegna all’alterità un ruolo cruciale nella costruzione identitaria in grado di promuovere autentiche relazioni tra le culture (contro ogni forma di sintesi), favorendo una maggiore capacità di esplorazione del proprio vissuto. Tale prospettiva ci esorta a decolonizzare la mente monocolturale (Ngugi wa Thiong'o, 1986), disoccidentalizzare la visione del mondo (Latouche, 2002), riscrivere la storia dell’altro (de Certeau, 1975), senza tuttavia cadere in facili enfatizzazioni dell’altro.


    In particolare, nell’ambito delle scienze sociali, antropologiche, psicopedagogiche e psichiatriche (Devereux, 1975; Ancora, 2006; Moro, 2009, Goussot, 2013) l’approccio transculturale si è rivelato particolarmente valido nelle relazioni educative e di aiuto per favorire processi di inclusione e contrastare ogni forma di assimilazione delle «culture di provenienza» alla cultura dominante. Questi ambiti di ricerca e di intervento hanno permesso negli ultimi tre decenni di abbattere i confini, di abbracciare i cambiamenti culturali, aprire spazi per costruire nuove nozioni di «diritto», di «salute», di «convivenza», di «appartenenza». Più in particolare, nel settore degli studi dell’arte e delle letterature contemporanee (D'haen, 2012; Rosendhal Thomsen, 2008; Reichardt, 2018), per la funzione parimenti decisiva attribuita all’arte nella fabbricazione e/o nella decifrazione dei processi di contaminazione culturale, è emersa la dimensione dell’ibridazione e del métissage come linfa di una nuova «poetica della Relazione» (Glissant, 1990). 


    Parlare di una prospettiva transculturale significa quindi collocarla in una dimensione pedagogica, etnografica, storica, antropologica, psicologica di ricerca multisituata e di analisi puntate sugli attraversamenti interdisciplinari evidenziati oggi dalla fluidità delle comunicazioni.  


    La rivista non può quindi che mostrarsi mobile, dinamica ed attraversante, utilizzabile da parte di chi si vuol riconoscere come «operatore di confine» pronto a possibili risposte a un mondo in movimento e a un nomadismo di pensiero, necessario a varcare le cosiddette “soglie di competenza” che spesso bloccano il nostro pensare/agire. L’atteggiamento mentale proposto è simile al methòrios, ossia colui che sta sulla frontiera: anche se ha lo sguardo nella sua regione, si protende oltre il confine ed il suo orecchio può così ascoltare le ragioni dell’altro.


    Non è sufficiente, nella società che si va configurando, attenersi solo ad un mandato “neutro”, “istituzionale”, trascurando gli attraversamenti interni-esterni che ogni processo culturale richiede e produce.


    Transculturale vuole aprirsi con una ottica transdisciplinare ai contributi provenienti da diversi campi del sapere. In questa direzione verranno evidenziate percorsi di idee, pratiche educative, ricerche nei contesti multiculturali, storie e vite di personaggi dimenticati in fretta in un’epoca che sembra non avere voglia e tempo di pensare e di andare oltre una visione “mercantile” delle traiettorie esistenziali.  


    Siamo consapevoli della scommessa che ci attende in tempi così difficili e colmi di preoccupazioni di vario genere. Proprio per questo vogliamo offrire la possibilità di continuare a pensare durante i giorni di crisi, di continuare a sperare e r-esistere a tutti noi operatori transculturali del terzo millennio!


    Guardiamo alla rivista Transculturale come un laboratorio di idee e di esperienze, di riflessioni e testimonianze, raccolte nel presente e proiettate nel futuro, articolandosi in sezioni permeabili.


     


    La prima: Passaggi tra scienze. Il motivo di fondo che ospita questa sezione della rivista può essere riassunto dalle parole di Clifford Geertz: «scopo dell’antropologia è l’ampliamento dell’universo del discorso umano». Lo stesso Geertz ci dà una dimostrazione esemplare di come l’interdisciplinarietà possa costituire il terreno privilegiato di questo ampliamento. Nel suo articolo From the native point of view, on the nature of anthropological understanding (Geertz 1983) egli riprende due concetti coniati in tutt’altro contesto dallo psicoanalista Heinz Kohut, due modalità che si possono applicare a più ambiti disciplinari, le dimensioni di un conoscere “vicino all’esperienza” (experience-near) e di un conoscere “lontano dall’esperienza” (experience-far). La prima modalità potrebbe essere tradotta come ‘osservazione partecipante’, ‘empatia’, ‘dimensione transferale immediata’, la seconda come un ‘lavoro del pensiero e della cultura’, come una ‘riflessione teorica’ che contribuisce ad ampliare la comprensione dei fenomeni osservati. Per Geertz le due modalità diventano fertili solo se si fecondano a vicenda, nella classica dialettica tra prassi e teoria.


    Questa generatività vale non solo all’interno di una data area disciplinare, poiché concetti tratti da un’altra disciplina possono fecondare la comprensione di fenomeni che vengono solitamente presi in considerazione a partire da una diversa griglia disciplinare. La complessità della nostra epoca richiede uno sforzo particolare del pensiero: senza cadere in un superficiale eclettismo, si tratta di compensare la tendenza alla risposta iperspecialistica e la tentazione dell’aderenza ideologica a una data ‘chiesa’ disciplinare con un’apertura costituiva che coniughi transculturale e interdisciplinarietà.


     


    La seconda: Pratiche di trasformazione. Questa sezione intende raccogliere testi, idee, esperienze che aprano la via di un cambiamento possibile, qui e ora. Immaginare il cambiamento, trasformare il mondo si rivelano necessità stringenti nel momento presente. Far tesoro della filosofia intesa come pensiero dell’esperienza, riprendere discorsi sapienti ma trascurati nel tempo, sono metodi per offrire a ciascuno e a ciascuna la possibilità di fare della vita quotidiana il laboratorio dove nasce l’alternativa alla crisi attuale.  Particolarmente benvenuti saranno dunque i contributi che, da specifici vertici di osservazione, campi teorici e metodologici (dall’antropologia transazionale all’etnografia delle migrazioni, dalla psicoanalisi alla filosofia dell’identità, dagli studi postcoloniali alla letteratura migrante, fino alla pedagogia critica e transculturale), hanno saputo e potranno evidenziare progetti, percorsi, risultati, strategie e approcci orientati a una riflessione critica sui processi della formazione delle persone e delle comunità, mirare alla formazione di nuove pratiche e professionalità nel campo della sanità e del sociale; alla costruzione di nuovi "curricola" formativi nell'ambito dell'istruzione, nonché sui processi e sugli effetti che la traduzione concreta delle politiche in tale ambito produce sulle traiettorie lavorative degli operatori. Potranno essere messi in evidenza casi-studio; ricerche empiriche nei contesti educativi multiculturali; esperienze pedagogiche del passato e del presente.


     


    La terza: Memorie transculturali nelle pratiche artistiche contemporanee e curatoriali. Questa sezione, sotto la direzione scientifica di Stefano Polenta, è dedicata ai differenti modi in cui la memoria transculturale è articolata in alcune pratiche artistiche contemporanee legate a esperienze di migrazione, esilio, diaspora, transnazionalizzazione, ma anche ad alcuni esempi di progetti curatoriali e museali innovativi che propongono delle visioni alternative sulle pratiche di esposizione, memorializzazione e archiviazione del passato, evidenziandone le connessioni con la contemporaneità e la sua configurazione postcoloniale. La presente sezione, inoltre, è dedicata all’esame di ‘casi-studio’: dal cinema digitale all’arte figurativa, dalla letteratura transculturale alla musica, dal teatro alla fumettistica. Testimonianze e riflessione critica si intrecciano tra loro proponendo uno sguardo sulle complesse e stratificate interconnessioni tra i contesti culturali, geografici, storici, economici e sociali dell’Europa e del mondo contemporaneo, con particolare a attenzione all’area mediterranea, riconoscendo nei processi globali di migrazione e nella loro formazione storica un elemento imprescindibile per la comprensione del presente.


     


    Le conversazioni impossibili. Interviste immaginarie o reali con i "classici". Conversazioni impossibili con personaggi e opere che hanno segnato con le proprie vite i secoli passati, ma anche il presente, dialoghi che favoriscono la conoscenza scientifica. Sono queste le direttive su cui si basa questa sezione. Sarà possibile dialogare con Tina Modotti o con Rita Levi Montalcini, con George Devereux o con Rainer Maria Fassbinder, con Gloria Evangelina Anzaldúa o con Paulo Freire, con Italo Calvino o Gregory Bateson, con Ernesto De Martino o con Maria Montessori …


     


    Lo scaffale di Zenodoto di Efeso. Un libro e un film al mese.


     


    Pietre preziose. Articoli scelti. Wilhelm Grimm, apprestandosi a dare alle stampe la settima edizione dei Kinder- und Hausmärchen (1857), di fronte alla difficoltà di stabilire un’origine e una linea di continuità della fiaba, fece ricorso alla metafora di una pietra preziosa andata in frantumi, le cui schegge sparse sul suolo ricoperto di erbe e di fiori possono essere scoperte solo da un occhio che è più penetrante degli altri. La metafora ci è venuta in mente dedicando una sezione a saggi pubblicati nella stampa periodica o anche in volumi collettanei che hanno segnato la storia culturale.


     


    Immagini in movimento. Album fotografico in composizione. Ritratti in bianco e nero di filosofi, artisti, scienziati … eretici, ribelli, indomiti, scomunicati, esiliati, tramutati, sconfessati … Ma anche di luoghi/non luoghi, lingue di terre, confini, sconfinamenti.


     


    In linea con la prospettiva assunta dalla rivista TransCulturale riteniamo che sia fondamentale il principio del plurilinguismo per cui ogni Autore potrà inviare il suo contributo nella lingua madre, nello spirito della condivisione e del mantenimento della originalità del suo lavoro (la segreteria redazionale procederà alla sua eventuale traduzione). 


     


    Alfredo Ancora - Raffaele Tumino

  • Kritik. Rivista di letteratura e critica culturale

    “Kritik. Rivista di letteratura e critica culturale” è una rivista internazionale (Area 10), peer reviewed e full open access, pubblicata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa in collaborazione con studiosi e autori di varie nazionalità. Il periodico si propone come laboratorio critico attento alle relazioni che la letteratura instaura con le altre arti e con le scienze, nonché alle nuove tendenze degli studi attuali e alle dimensioni transnazionali delle letteratura e delle culture. Kritik. Rivista di letteratura e critica culturale” ha cadenza semestrale, pubblica contritibuti in diverse lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo) e si compone di una parte monografica e di una parte miscellanea.

  • Gli Artisti dei Laghi

    Gli Artisti dei Laghi, rivista dell’Università degli Studi dell’Insubria, è dedicata allo studio di una precisa categoria storiografica di maestranze specializzate, provenienti da un medesimo, circoscritto, bacino territoriale: le aree vallive e subalpine comprese tra i laghi di Como, Lugano e Maggiore. Gruppi strutturati di artefici altamente specializzati nei settori edilizio, scultoreo e pittorico, organizzati su base dinastico-corporativo, che operarono dall'Alto Medio Evo fino alla Contemporaneità, estendendo il loro raggio d’azione, progressivamente, dall’Italia all’Europa, sino a nuovi contesti operativi d’oltreoceano.

  • Rivista Internazionale di Studi Leopardiani

  • Giornale di Filosofia

    Descrizione della rivista.


    "Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum."

  • Filosofia Morale/Moral Philosophy

     


    La Società Italiana di Filosofia Morale, dando seguito a uno dei suoi scopi statutari, ha fondato Filosofia Morale/Moral Philosophy, una nuova rivista scientifica digitale, ad accesso libero e sottoposta a revisione a doppio cieco.


    La pubblicazione degli Articoli, delle Discussioni e delle Recensioni non ha alcun costo per gli autori.


    La rivista intende essere uno spazio comune di ricerca, aperto al contributo di tutte le persone impegnate nello studio dell’etica e capace di promuovere un senso di appartenenza alla comunità scientifica della filosofia morale.


     


    Filosofia Morale/Moral Philosophy pubblica Articoli, Discussioni e Recensioni nell’ambito della filosofia morale e delle discipline limitrofe (politica, teoretica, estetica, linguaggio, antropologia, religione), in una prospettiva pluralista, aperta alle diverse tradizioni di pensiero e ai diversi approcci che animano l’etica. La rivista ospita contributi storici, teorici, applicati e interdisciplinari. I contributi possono essere scritti in lingua italiana, inglese, francese, tedesca e spagnola, purché redatti o rivisti da una persona madrelingua a cura dell’autrice o dell’autore.


    I criteri di selezione sono il rigore argomentativo, l’originalità delle tesi e l’accuratezza della documentazione, nonché la correttezza e il rispetto di ogni persona, anche nell’espressione di obiezioni e critiche verso le autrici e gli autori.


     


    La rivista ospita tre sezioni: Articoli, Discussioni e Recensioni. 


    La sezione Articoli non è tematica: si pubblicano contributi su ogni argomento che rientri nell’area della filosofia morale ampiamente intesa. Tutte le studiose e gli studiosi sono invitati a contribuire. Le proposte di contributo possono essere sottoposte durante tutto l’anno, caricandole in forma anonima nella sezione apposita del sito: https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/MF/about/submissions


    Il vaglio delle proposte avviene in doppio cieco. La pubblicazione avviene nel primo fascicolo disponibile.


     La sezione Discussioni è tematica: nel primo fascicolo è stata dedicata al tema Dove va la filosofia morale? Con contributi di Laura Boella, Piergiorgio Donatelli, Adriano Fabris, Luca Fonnesu, Bruno Moroncini e Paola Ricci Sindoni.


     


     


    Si invitano studiose e studiosi interessati a inviare contributi.


    Le proposte di contributi devono avere una lunghezza compresa fra 20.000 e 30.000 caratteri, spazi e bibliografia compresa. Devono essere caricati in forma anonima al seguente indirizzo: https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/MF/about/submissions


    Il vaglio delle proposte avviene in doppio cieco.


     

  • Scenari

  • Acronia

  • E|C

    E|C è la rivista dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici. Fondata nel 2005, e diretta da Gianfranco Marrone, raccoglie e pubblica contributi riguardanti molteplici campi di ricerca della semiotica strutturale e provenienti da vari gruppi di ricerca internazionali. Scopo di E|C è contribuire al progresso e alla diffusione della ricerca semiotica come teoria della significazione e critica dei linguaggi della contemporaneità. I numeri di E|C, che sono quadrimestrali, sono dedicati all’analisi semiotica di vari fenomeni sociali e culturali riguardanti processi mediatici, spazialità, design, cucina, turismo, fotografia, musica, ma anche a questioni teoriche e metodologiche come narratività, soggettività, passioni, estetica. Per la selezione dei suoi articoli, E|C adotta il sistema di double blind review.


    E|C è riconosciuta dall'ANVUR come rivista di fascia A.



    E' una rivista indicizzata DOAJ (Directory of Open Access Journals) - https://doaj.org/

  • Dialogoi. Rivista di studi comparatistici

  • Autobiografie. Ricerche, pratiche, esperienze

  • Ponti/Ponts

    Ponti/Ponts est une revue en libre accès, qui se veut un haut lieu de rendez-vous des cultures francophones: du Québec et du Canada à l’Afrique subsaharienne, de la Belgique aux Caraïbes, du Maghreb à la Suisse et au Val d’Aoste, aux autres îles francophones dispersées partout dans le monde, toute la francophonie est conviée à cette rencontre, qui en est une de connaissance, de reconnaissance, de confrontation.


    Chaque numéro de la revue, qui paraît une fois par an, présente des études critiques, parfois des textes inédits, et un vaste répertoire de notes de lecture concernant les œuvres linguistiques, littéraires, culturelles des différents espaces francophones. Les essais critiques et les textes de création sont réunis dans un dossier thématique, qui peut inclure aussi des études linguistiques; celles-ci peuvent porter en outre sur des sujets libres.


    Tous les articles soumis à Ponti / Ponts sont évalués et sélectionnés par le comité scientifique et soumis à un processus d’évaluation par les pairs faite à double insu.


     


    Numéros parus chez Mimesis (http://mimesisedizioni.it/)


    Rêves, fantômes, fantasmes, n. 14/2014


    Bars, cafés, buvettes, n. 15/2015


    Odeurs, senteurs, parfums, n. 16/2016


    Jouer avec les mots, n. 17/2017


    Fleuves, océans, ports et navires, n. 18/2018


    Univers de la radio, n. 19/2019


    Numéros parus chez d’autres maisons d’édition :


    Cisalpino (http://www.monduzzieditore.it/cisalpino)


    Enfers, n. 1/2001


    Bestiaires, n. 2/2002


    Voyages, n. 3/2003


    Astres et désastres, n. 4/2004


    Enfances, n. 5/2005


    Mariages, n. 6/2006


    Présences du mythes, n. 7/2007


    Monstres, n. 8/2008


     


    Led Edizioni  http://www.ledonline.it/index.php/Ponts/issue/archive


    Saintetés, n. 9/2009


    Hantises, n. 10/2010


    Centre-villes, villes et bidonvilles, n. 11/2011


    Pouvoirs de la parole, n. 12/2012


    Épidémies, n. 13/2013

  • Teoria e Critica della Regolazione Sociale

    La rivista Teoria e Critica della Regolazione Sociale (TCrs) intende sviluppare una linea di ricerca di filosofia del diritto e in generale di teoria critica nelle scienze sociali e in filosofia. I principali campi oggetto di studio sono l’ermeneutica, l’epistemologia e l’estetica giuridica, il diritto e letteratura, la retorica e l’argomentazione giuridica, le law and humanities e i critical studies, la bioetica e le nuove tecnologie. Nel programma si afferma la necessità di indagare criticamente i processi di istituzione del legame sociale, elaborando una teoria del diritto e delle istituzioni che sia in grado di superare, anzitutto metodologicamente, il paradigma nazionalistico, sulla base di alcune prospettive di riflessione su problemi attuali quali le forme simboliche e il legame sociale; l’identità europea; la legittimità postnazionale; le nuove forme di governance e la svolta procedurale; la crisi della regolazione e i nuovi modelli di identità soggettiva. 

  • Aesthetica Preprint

    Aesthetica Preprint è il periodico quadrimestrale open access della Società Italiana di Estetica (SIE). La rivista mira a dar conto della ricerca estetologica realizzata in Italia, ma è aperta anche a contributi rilevanti di studiosi stranieri. Presenta numeri miscellanei composti da saggi di vari autori, singole ricerche di respiro più ampio, documenti di lavoro, edizioni di piccoli classici, ed eccezionalmente atti di convegni e seminari. I saggi, tutti sottoposti a peer review, redatti in lingua italiana o in lingua inglese, sono corredati di abstract in inglese. Fondata nel 1983 da Luigi Russo come strumento del Centro Internazionale Studi di Estetica, dal 2017 è pubblicata dall’editore Mimesis.

  • Mechane

    “Mechane” è una rivista internazionale dedicata alla questione della tecnica come domanda cruciale che non riguarda solo il nostro presente, bensì l’uomo stesso e la sua avventura. A partire dal suo indirizzo teoretico di fondo: la confluenza di ontologia del presente, antropologia e genealogia, la rivista vuole essere un punto di incontro, e semmai anche l’arena, dove le differenti e spesso poco comunicanti tradizioni di filosofia della tecnica europee e non vengano al confronto. Il suo scopo è integrare le differenti prospettive filosofiche di ricerca intorno alla tecnica, aprendole al dialogo con le scienze positive. In questa ottica, “Mechane” accoglie contributi non solo filosofici, ma anche di altri ambiti, quali quello storico, paleoantropologico, neurologico, etologico, psicologico, sociologico e linguistico. I saggi vengono pubblicati in italiano, tedesco, francese, spagnolo e inglese.

  • Bachelard Studies/Études Bachelardiennes/Studi bachelardiani