Abstract
A partire dalla proposta della Carta mondiale di Trieste per il diritto di dialogo, il presente saggio prende in considerazione la rilevanza della categoria del “dialogico” per il dibattito contemporaneo e le condizioni di pensabilità del suo statuto politico-giuridico.
In tale direzione, ci si soffermerà sulle implicazioni epistemologiche del concetto di right to dialogue con riguardo alla disarticolazione del monismo, inteso quale paradigma istituzionale, e alla dimensione di effettivo esercizio dei diritti nelle società pluralistiche. Entro un approccio critico alla filosofia del diritto, si prenderanno in considerazione l’interazione nella sua valenza teorico-giuridica e assiologica e la prospettiva relazionale, come strumenti diagnostici e modalità di superamento dell’eteronormatività connessa alla stereotipizzazione del soggetto e alle forme di alterizzazione.