Abstract
L’articolo prova a delineare un quadro teorico volto a implementare l’analisi del dolore tramite strumenti predittivi ispirate al lavoro neuroscientifico di Apkarian, Damasio, Panksepp. Prova poi a individuare un paradigma di svolta affettiva in grado di dialogare con il pensiero giuridico e antropologico, a partire da Sequeri e dalla Scienza Nuova di Vico, al fine di configurare una nozione di neuroscienze normative affettivo-fondamentali, provando ad oltrepassare i miti del comportamentismo e del cognitivismo in psicologia e del positivismo e del realismo in filosofia del diritto.