Abstract
L’indagine prende spunto dai recenti effetti prodotti dalla rivoluzione digitale su un ambito di riflessione scientifica e di ricerca empirica tradizionale, ovvero quello della determinazione della pericolosità sociale e del suo inserimento tra gli strumenti del diritto penale. Un campo di ricerca al confine tra il diritto penale, la filosofia del diritto e la psico-criminologia, che da sempre spinge verso la creazione di modelli quantitativi di rischio (di recidiva e comportamento violento), cui oggi possono essere utilmente applicate le più recenti ed efficaci risorse computazionali. È fondamentale, tuttavia, ripercorre le linee evolutive del fenomeno per evitare che esso finisca avvolto nell’atteggiamento ambivalente – di fascinazione e di distopia, allo stesso tempo – che oggi circonda le scienze computazionali e, in particolare, l’intelligenza artificiale.