Sui rapporti tra pena, prevenzione del reato e prova nell’era dei modelli computazionali psico-criminologici
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Parole chiave

opacity of algorithms
risk assessment
dangerousness
prevention

Come citare

Quattrocolo, S. (2021). Sui rapporti tra pena, prevenzione del reato e prova nell’era dei modelli computazionali psico-criminologici. Teoria E Critica Della Regolazione Sociale, 1(22), 257-288. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/tcrs/article/view/1344

Abstract

L’indagine prende spunto dai recenti effetti prodotti dalla rivoluzione digitale su un ambito di riflessione scientifica e di ricerca empirica tradizionale, ovvero quello della determinazione della pericolosità sociale e del suo inserimento tra gli strumenti del diritto penale. Un campo di ricerca al confine tra il diritto penale, la filosofia del diritto e la psico-criminologia, che da sempre spinge verso la creazione di modelli quantitativi di rischio (di recidiva e comportamento violento), cui oggi possono essere utilmente applicate le più recenti ed efficaci risorse computazionali. È fondamentale, tuttavia, ripercorre le linee evolutive del fenomeno per evitare che esso finisca avvolto nell’atteggiamento ambivalente – di fascinazione e di distopia, allo stesso tempo – che oggi circonda le scienze computazionali e, in particolare, l’intelligenza artificiale.

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