Abstract
Questo contributo è articolato in due parti. Nella prima parte, vengono esplorati diversi aspetti socio-giuridici della disabilità, collegandoli all’accessibilità universale. In particolare, si mostra come gli strumenti narrativi possano integrare un approccio basato sui casi, utilizzando un metodo clinico-giuridico per evidenziare il ruolo della tecnologia nel favorire la vita indipendente. Il progetto “Museo per Tutti” di Napoli è presentato come caso studio, illustrando cosa significhi realmente creare uno spazio inclusivo.
Nella seconda parte, il concetto di inclusione viene esaminato da una prospettiva filosofico-giuridica, attingendo alle nozioni di spazio, corpo e futuro. In questo contesto, l’idea e la pratica della vita indipendente assumeranno non solo un significato sociale, ma anche una valenza fenomenologica.
