Call for Papers
Bachelard Studies
Etudes Bachelardiennes
Studi Bachelardiani
02/2025
Immaginazione, linguaggio, azione: la relazione tra Gaston Bachelard e Paul Ricoeur
diretto da Cristina Henrique da Costa (cristinahenriquedacosta@hotmail.fr)
Recenti studi suggeriscono sia possibile, se non auspicabile, avvicinare le riflessioni di Gaston Bachelard e Paul Ricœur. Tra questi, Paul Ricœur, l’imagination vive di Jean-Luc Amalric, séguito della sua pionieristica tesi di dottorato, in cui l’autore mette in evidenza la centralità dell’immaginazione nella filosofia dell’azione di Ricœur sottolineando come, a partire dalla Filosofia della volontà, si sviluppi una stretta relazione tra questi e Bachelard proprio intorno alla questione della creatività linguistica. Allo stesso modo, nel suo libro del 2012 intitolato Les puissances de l’imagination, Jean-Philippe Pierron fa largo uso di concetti tanto bachelardiani quanto ricœuriani, sostenendo che l’immaginazione, collegandoci poeticamente al mondo, è anche la facoltà della possibilità pratica e dell’agire umano.
Sulla spinta di queste e altre ricerche, emerge chiaramente come l’accostamento tra Bachelard e Ricoeur vada oltre il semplice confronto di testi, in quanto lascia scorgere nuove direzioni per alcuni grandi assi della ricerca filosofica contemporanea: la teoria dell’immaginazione, l’etica, il posto della percezione nel suo rapporto con la realtà, o ancora l’articolazione tra libertà e verità.
Questo accostamento fornisce inoltre una prospettiva filosofica critica più puntuale per alcune aree di ricerca multidisciplinari, facilitando così la trattazione di alcuni nodi tematici di carattere problematico, come il rapporto tra linguaggio e immagine visiva, o tra parola, frase e narrazione. Un tale avvicinamento offre altresì l'opportunità di chiarire il significato del sacro, di assegnare un posto originale al mito e ai simboli, di riflettere sull’importanza della letteratura nella produzione del significato linguistico, nonché di farsi carico dell’oggettivazione della cultura.
Nella misura in cui entrambi i filosofi hanno attinto alla fenomenologia, pur facendo ricorso a strumenti di tipo ermeneutico, è degno di nota che i rapporti tra il secondo Bachelard (dal 1938, data di pubblicazione de La psicanalisi del fuoco) e il primo Ricoeur (fino al 1985, data della pubblicazione completa della trilogia Tempo e narrazione) siano tali da circoscrivere uno spazio capace di accogliere, in merito a una serie di questioni etiche, estetiche e ontologiche fondamentali, altri pensatori coevi, come Jean-Paul Sartre, Maurice Merleau-Ponty, Mircea Eliade, Henri Corbin e Gilbert Durand, ecc.
Se il paragone è indiscutibilmente giustificato a priori dal fatto che Ricoeur, nei suoi stessi testi, fa spesso riferimento a Bachelard per esprimere il proprio assenso con le sue posizioni e per manifestare il debito nei suoi confronti – in particolare in La simbolica del male e in La metafora viva, ma anche in L’immaginazione nel discorso e nell’azione (poi ripreso in Dal testo all’azione) –, questo non è mai sfociato in una “ermeneutica” specificamente dedicata all’opera di Bachelard, approccio abituale di Ricoeur quando si trattava di rimarcare le proprie posizioni rispetto ai numerosi interlocutori, filosofi e non.
Resta quindi da stabilire fino a che punto la testimonianza di Ricoeur permetta di attingere a una radice comune a entrambi i pensatori, e, viceversa, in che misura il testo di Bachelard mostri punti di resistenza a Ricoeur, quando non direttamente divergenze forse non ancora sufficientemente considerate.
Il prossimo numero di Studi Bachelardiani (2/2025) insisterà quindi sulla fecondità di tale avvicinamento al fine di:
- Mettere in luce le istanze condivise da Bachelard e Ricoeur, in particolare sulla questione della creatività del linguaggio e sul rapporto tra poetico e pratico;
- Evidenziare la produttività di una lettura incrociata, in cui l'elaborazione filosofica di Ricoeur apre prospettive concettuali promettenti per il testo di Bachelard e in cui, viceversa, l'inventiva filosofica di Bachelard getta luce su articolazioni decisive del pensiero ricoeuriano;
- Affrontare le possibili differenze tra questi due pensatori, siano esse semplicemente di natura lessicale (ad esempio, immagine o metafora? lettura o ermeneutica?), più spiccatamente concettuale (ad esempio, come si pone il problema del tempo e dello spazio per ciascuno dei due filosofi?), o semplicemente modalità più radicali di concepire la scrittura filosofica, il rapporto del soggetto con il corpo e il mondo, il significato della materia, il posto dell'immaginazione poetica nella filosofia e infine il ruolo della storia, dell'epistemologia storica, della religione, della teologia o dell'antropologia nell'elaborazione del concetto di verità.
Modalità di presentazione del contributo:
- I testi dovranno essere proposti tramite la pagina dedicata:
https://www.mimesisjournals.com/ojs/index.php/bachelardstudies/about/submissions
- I testi pervenuti verranno sottoposti a double blind peer review.
- L'Autore può proporre un articolo per le sezioni La lettre o L’esprit per un massimo di 7.000 parole in, con un Abstract (150 parole) in inglese e francese, seguito da cinque parole chiave in inglese.
- L’Autore può proporre una recensione di un massimo di 1.400 parole in lingua italiana.
- I manoscritti, resi anonimi, devono essere caricati entro il 30 Novembre 2025 in formato .doc direttamente dal sito, insieme a un ulteriore documento con i dati dell’autore (Bio e affiliazione).
- Come parte del processo di presentazione, gli autori sono tenuti a verificare la conformità della loro proposta con le norme di Redazione della rivista: http://mimesisedizioni.it/Norme-editoriali-Mimesis.pdf
01/2026
Gaston Bachelard et l’estetica asiatica
Curato da
Kuan – Min HUANG (huangkm@sinica.edu.tw) & Makoto SEKIMURA (makotosekimura@gmail.com)
Le ricerche comparative tra Occidente e Oriente, ultimamente sempre più attive, contribuiscono a chiarire e condividere le affinità e le corrispondenze tra queste due esperienze estetiche del mondo. Le opere di Gaston Bachelard, ampliamente diffuse in Asia, offrono una fonte di ispirazione per le riflessioni di filosofi e artisti. E tuttavia, i due versanti, quello epistemologico e quello poetico, che configurano la filosofia bachelardiana, danno luogo a una ricezione tutt’altro che simmetrica. Se il lato epistemologico è stato reso celebre in ambito francofono grazie agli scritti di filosofi come Althusser, Foucault, Serres, ed altri in Asia, la sua poetica non è annoverata tra le componenti della French Theory. Ciononostante, è possibile intravedere nella poetica bachelardiana un approccio più aperto e accessibile, in grado di animare un certo dialogo interculturale o transculturale in ambito estetico.
Lungi dall’essere un’invenzione filosofica e scientifica in rotta con il senso comune, l’immaginario materiale può essere facilmente rinvenuto in qualsiasi cultura o tradizione: la poetica del corpo, degli elementi e del cosmo hanno suscitato un inaspettato interesse, peraltro riconosciuto anche dagli interpreti occidentali, notoriamente nel mondo cinese. I quattro elementi prescientifici (la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria), che rientrano in uno specifico modello di spiegazione dei fenomeni naturali, sono così condivisi sia dagli antichi Greci che dai popoli dell’antico Oriente. Con qualche variazione: i cinesi hanno una classificazione in cinque elementi (il metallo, il legno, l’acqua, il fuoco e la terra) per spiegare la formazione e il senso del mondo, sancendo al contempo un legame tra microcosmo e macrocosmo. D’altra parte, l’attenzione bachelardiana, all’interno della teoria del tempo, all’istante che si distingue dalla durata bergsoniana, trova degli echi nella sensibilità asiatica o buddista incentrata sulla precarietà. Questo genere di corrispondenza è radicato, in maniera irriflessa, nell’operato di poeti, artisti e musicisti. Malgrado le diversità culturali che separano queste civiltà, è dunque possibile osservare come le immagini poetiche che guidano e modificano l’immaginazione umana sembrano «parlare» un simile linguaggio estetico. Una prossimità, quella tra la tradizione asiatica e la poetica bachelardiana, rinvenibile anche in diversi aspetti della sensibilità estetica, suggerendo la possibilità di rintracciare un percorso tematico specifico riguardante l’estetica bachelardiana in Asia.
Lo scopo è di valutare gli effetti della poetica di Bachelard nella ricezione delle sue opere, sia attraverso la traduzione che mediante letture dirette. Allo stesso modo, si tratterà anche di riconoscere come Bachelard sia stato integrato nella trasmissione della filosofia occidentale, della letteratura francese e della critica estetica moderna. Accogliendo la poetica di Bachelard, ogni lingua (coreana, giapponese, cinese, così come le altre) ha cercato di trovare un modo specifico di fare proprio il suo gusto linguistico, creando inedite sintesi estetiche e artistiche.
È così possibile, a partire dal comune riferimento a Bachelard, analizzare approfonditamente le affinità e le corrispondenze tra Occidente e Asia in merito alle concezioni di spazio e tempo, sensibilità corporea, elementi della natura, archetipi e miti della natura, immaginazione e memoria, ecc.
I testi di Bachelard saranno confrontati con le tradizioni asiatiche come il buddismo, il taoismo e lo zen.
I contributi potranno riguardare i seguenti argomenti:
- La ricezione e l'influenza di Bachelard nei circoli intellettuali di poeti, artisti, architetti, musicisti e filosofi asiatici;
- Il significato della poetica bachelardiana negli studi poetici, artistici e filosofici in Asia;
- La differenza rispetto all’esteica bachelardiana e la sua critica nella ricezione;
- La lettura (esplicita o implicita) di Bachelard da parte di filosofi e artisti, dal punto di vista dell'affinità con la poetica della natura in Asia.
- Il rapporto di Bachelard con altri pensatori della natura e dell'arte in ogni civiltà;
- Un confronto della poetica di Bachelard con prospettive cinesi, taiwanesi, giapponesi, coreane, vietnamite, ecc;
- Interpretazioni di Bachelard da parte di artisti, in base alla loro arte (calligrafia, paesaggio, poesia) e alle loro tradizioni culturali.
Modalità di presentazione del contributo:
- I testi dovranno essere proposti tramite la pagina dedicata:
https://www.mimesisjournals.com/ojs/index.php/bachelardstudies/about/submissions
- I testi pervenuti verranno sottoposti a double blind peer review.
- L'Autore può proporre un articolo per le sezioni La lettre o L’esprit per un massimo di 7.000 parole in, con un Abstract (150 parole) in inglese e francese, seguito da cinque parole chiave in inglese.
- L’Autore può proporre una recensione di un massimo di 1.400 parole in lingua italiana.
- I manoscritti, resi anonimi, devono essere caricati entro il 31 Ottobre 2025 in formato .doc direttamente dal sito, insieme a un ulteriore documento con i dati dell’autore (Bio e affiliazione).
- Come parte del processo di presentazione, gli autori sono tenuti a verificare la conformità della loro proposta con le norme di Redazione della rivista: http://mimesisedizioni.it/Norme-editoriali-Mimesis.pdf
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