Call for Papers

Appel à contribution
Bachelard Studies
Études Bachelardiennes
Studi Bachelardiani
02/2024
Imagination, langage, action : la relation entre Gaston Bachelard et Paul Ricoeur
Dirigé par Cristina Henrique da Costa (cristinahenriquedacosta@hotmail.fr)

 

Recenti studi suggeriscono sia possibile, se non auspicabile, avvicinare le riflessioni di Gaston Bachelard e Paul Ricœur. Tra questi, Paul Ricœur, l’imagination vive di Jean-Luc Amalric, séguito della sua pionieristica tesi di dottorato, in cui l’autore mette in evidenza la centralità dell’immaginazione nella filosofia dell’azione di Ricœur sottolineando come, a partire dalla Filosofia della volontà, si sviluppi una stretta relazione tra questi e Bachelard proprio intorno alla questione della creatività linguistica. Allo stesso modo, nel suo libro del 2012 intitolato Les puissances de l’imagination, Jean-Philippe Pierron fa largo uso di concetti tanto bachelardiani quanto ricœuriani, sostenendo che l’immaginazione, collegandoci poeticamente al mondo, è anche la facoltà della possibilità pratica e dell’agire umano.

Sulla spinta di queste e altre ricerche, emerge chiaramente come l’accostamento tra Bachelard e Ricoeur vada oltre il semplice confronto di testi, in quanto lascia scorgere nuove direzioni per alcuni grandi assi della ricerca filosofica contemporanea: la teoria dell’immaginazione, l’etica, il posto della percezione nel suo rapporto con la realtà, o ancora l’articolazione tra libertà e verità.

Questo accostamento fornisce inoltre una prospettiva filosofica critica più puntuale per alcune aree di ricerca multidisciplinari, facilitando così la trattazione di alcuni nodi tematici di carattere problematico, come il rapporto tra linguaggio e immagine visiva, o tra parola, frase e narrazione. Un tale avvicinamento offre altresì l'opportunità di chiarire il significato del sacro, di assegnare un posto originale al mito e ai simboli, di riflettere sull’importanza della letteratura nella produzione del significato linguistico, nonché di farsi carico dell’oggettivazione della cultura.

Nella misura in cui entrambi i filosofi hanno attinto alla fenomenologia, pur facendo ricorso a strumenti di tipo ermeneutico, è degno di nota che i rapporti tra il secondo Bachelard (dal 1938, data di pubblicazione de La psicanalisi del fuoco) e il primo Ricoeur (fino al 1985, data della pubblicazione completa della trilogia Tempo e narrazione) siano tali da circoscrivere uno spazio capace di accogliere, in merito a una serie di questioni etiche, estetiche e ontologiche fondamentali, altri pensatori coevi, come Jean-Paul Sartre, Maurice Merleau-Ponty, Mircea Eliade, Henri Corbin e Gilbert Durand, ecc.

Se il paragone è indiscutibilmente giustificato a priori dal fatto che Ricoeur, nei suoi stessi testi, fa spesso riferimento a Bachelard per esprimere il proprio assenso con le sue posizioni e per manifestare il debito nei suoi confronti – in particolare in La simbolica del male e in La metafora viva, ma anche in L’immaginazione nel discorso e nell’azione (poi ripreso in Dal testo all’azione) –, questo non è mai sfociato in una “ermeneutica” specificamente dedicata all’opera di Bachelard, approccio abituale di Ricoeur quando si trattava di rimarcare le proprie posizioni rispetto ai numerosi interlocutori, filosofi e non.

Resta quindi da stabilire fino a che punto la testimonianza di Ricoeur permetta di attingere a una radice comune a entrambi i pensatori, e, viceversa, in che misura il testo di Bachelard mostri punti di resistenza a Ricoeur, quando non direttamente divergenze forse non ancora sufficientemente considerate.

Il prossimo numero di Studi Bachelardiani (2/2024) insisterà quindi sulla fecondità di tale avvicinamento al fine di:

  1. Mettere in luce le istanze condivise da Bachelard e Ricoeur, in particolare sulla questione della creatività del linguaggio e sul rapporto tra poetico e pratico;
  2. Evidenziare la produttività di una lettura incrociata, in cui l'elaborazione filosofica di Ricoeur apre prospettive concettuali promettenti per il testo di Bachelard e in cui, viceversa, l'inventiva filosofica di Bachelard getta luce su articolazioni decisive del pensiero ricoeuriano;
  3. Affrontare le possibili differenze tra questi due pensatori, siano esse semplicemente di natura lessicale (ad esempio, immagine o metafora? lettura o ermeneutica?), più spiccatamente concettuale (ad esempio, come si pone il problema del tempo e dello spazio per ciascuno dei due filosofi?), o semplicemente modalità più radicali di concepire la scrittura filosofica, il rapporto del soggetto con il corpo e il mondo, il significato della materia, il posto dell'immaginazione poetica nella filosofia e infine il ruolo della storia, dell'epistemologia storica, della religione, della teologia o dell'antropologia nell'elaborazione del concetto di verità.

 

Modalità di presentazione del contributo:

- I testi dovranno essere proposti tramite la pagina dedicata:

https://www.mimesisjournals.com/ojs/index.php/bachelardstudies/about/submissions 

- I testi pervenuti verranno sottoposti a double blind peer review.

- L'Autore può proporre un articolo per le sezioni La lettre o L’esprit per un massimo di 7.000 parole in, con un Abstract (150 parole) in inglese e francese, seguito da cinque parole chiave in inglese.

- L’Autore può proporre una recensione di un massimo di 1.400 parole in lingua italiana.

- I manoscritti, resi anonimi, devono essere caricati entro il 31 Maggio 2024 in formato .doc direttamente dal sito, insieme a un ulteriore documento con i dati dell’autore (Bio e affiliazione).

- Come parte del processo di presentazione, gli autori sono tenuti a verificare la conformità della loro proposta con le norme di Redazione della rivista: http://mimesisedizioni.it/Norme-editoriali-Mimesis.pdf