Abstract
L’ articolo ha come intento fornire una panoramica circa l’identità partendo dall’analisi di un caso di un minore disabile abbandonato alla nascita, per analizzare la normativa vigente ai fini di delineare cosa sia l’identità nel diritto positivo. L’idea è di muovere a partire dai diritti, che appaiono prossimi al generale diritto all’identità, da un’analisi sostenuta da pronunce giurisprudenziali al fine di comprendere se l’identità sia configurabile come un diritto unico o meno o se, al contrario, possa essere configurato come un diritto generale da cui ne nascono altri. Al tempo stesso, si ricercherà ove esso trovi fondamento nel sistema delle fonti, evidenziando i limiti che derivano dalla concezione del diritto all’identità personale così come pensato dalla giurisprudenza e dal legislatore. Dopo tale ricostruzione verranno svolte ulteriori valutazioni sul caso specifico in materia di identità ossia quale forma essa assuma nel caso in cui i soggetti in questione siano dei minori disabili abbandonati alla nascita. Tale ipotesi, seppur particolare e marginale, rappresenta una zona grigia del sistema sulla quale non si è ancora concentrata l’attenzione di cui invece necessita.