Abstract
L’idea di progresso, proveniente dalla grande tradizione illuministica, ha subito nel corso del ‘900 durissimi colpi che hanno portato da un lato a una deriva nichilistica, dall’altro, come contravveleno, all’istituzione dello Stato costituzionale di diritto. Alla luce di questi trascorsi sembra ingiustificata una fiducia pressocché illimitata nel potere taumaturgico delle tecnoscienze e del Post-umano.