Abstract
Il saggio presenta una lettura del modo in cui il diritto costituisce la distinzione tra i sessi, tentandone una critica e una riformulazione attraverso il ricorso alle logiche della sessuazione proposte dall’ultimo Lacan. L’obiettivo è quello di ripensare il senso della “differenza sessuale” nel diritto, e, con essa, dello stesso “soggetto” di tale differenza, e di rideterminare la relazione tra il diritto ed il concetto di “femminile”.