Nomopoiesi. Una proposta concettuale
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Parole chiave

Potere, fictio, fondamento, immagine, istituzione.

Come citare

Beltramo, G. L. (2020). Nomopoiesi. Una proposta concettuale. Teoria E Critica Della Regolazione Sociale. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/tcrs/article/view/174

Abstract

Negli anni Novanta del secolo scorso, l’antropologo torinese Francesco Remotti è autore di un efficace e presto diffuso emblema concettuale, che sintetizza in un’immagine l’idea del fare umanità: l’antropopòiesi. Questa in nuce la teoria: ogni società fa l’uomo a immagine e somiglianza del proprio fondamento, consapevole o no che essa sia, esplicito o implicito che sia il processo poietico.

Inaugurata in Francia dal giurista Pierre Legendre, l’antropologia dogmatica – ossia incentrata sul potere fiduciario dell’immagine – sarà ripresa dalla teoria estetico-giuridica del fondamento finzionale del diritto. Il diritto – e la società che vi si plasma – poggia su un fondamento a cui si dà credito; la fictio nasce dall’impossibilità di provarne la verità: la posizione fondamentale è dogmatica, il posto mitico e sempre ‘altrove’ in cui sta l’evidenza.

La nomopòiesi si propone come emblema concettuale di ponte fra queste due teorie, un legame che non è ancora stato tentato. Intendo dimostrare che il fondamento è il medesimo e far convergere così gli apporti teorici propri delle due discipline.

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