Abstract
La rivoluzione digitale ha generato un universo alternativo a quello fisico, privo dei riferimenti spaziali e temporali di cui il diritto penale si nutre. Rispetto alle categorie tradizionali, i cybercrimes presentano alcuni caratteri di specialità. Notevoli implicazioni sistematiche discendono dalla permanenza del dato digitale nel cyberspazio, che comporta un peculiare atteggiarsi dell’offesa penalmente rilevante; ciò comporta uno spostamento dell’analisi dall’autore del reato, che grazie alle TIC può essere anche un soggetto privo di particolari caratteristiche criminali, alle vittime vulnerabili. Per i delitti contro la persona, un approccio attento a tutti i soggetti coinvolti e alla reale offensività delle condotte impone di pensare anche ad altri strumenti per gestire il conflitto derivante dal reato. Pur non potendo garantire risultati efficaci per ogni forma di reato, la mediazione presenta delle potenzialità notevoli in termini di ascolto delle vittime, auto-responsabilizzazione del reo e special-prevenzione rispetto ad alcuni fenomeni criminali connessi alla rete.