Abstract
L’evoluzione dei sistemi giuridici ha avuto un impatto significativo sulla funzione di sicurezza pubblica, ridefinendone i concetti e le pratiche. Le categorie tradizionali della teoria generale della sicurezza, come i principi di precauzione e prevenzione, e l’uso di concetti giuridici indeterminati per legittimare il potere esercitato, rivelano la complessità nel rispondere alle nuove sfide e la necessità di stabilire criteri per bilanciare il potere e gli interessi coinvolti. La sicurezza, considerata come un concetto olistico e multiforme, si è ampliata fino a includere la dimensione della cybersecurity, un’area sempre più centrale nelle moderne politiche di sicurezza, ampliando così anche il potere amministrativo per la protezione preventiva. Uno dei nuovi strumenti attraverso cui si esercita questa antica funzione è il Perimetro nazionale di sicurezza cibernetica. Esso rappresenta uno strumento cruciale per la tutela degli interessi strategici del Paese, individuando i soggetti ivi inclusi per imporre obblighi preventivi e successivi per la protezione delle funzioni e dei servizi essenziali dello Stato. La natura del potere esercitato in questo contesto, le peculiarità del procedimento amministrativo e gli effetti sull’attività dei soggetti inclusi sollevano importanti questioni relative alle garanzie e alle tutele necessarie a bilanciare la sicurezza nazionale con i diritti individuali e collettivi.