Abstract
Il libro che presento in questo articolo nasce dal proposito dei suoi autori di affrontare il problema del soggetto partendo da quello delle virtù, in vista di un possibile ripensamento della soggettività centrato su una dimensione relazionale in cui abbia ancora senso parlare di identità e natura umana. “Senza dimensione soggettiva e relazionale”, osserva Botturi, “l’esperienza del bene resterebbe limitata a una corrispondenza oggettiva di determinate realtà a determinati bisogni – come avviene nella vita animale – e non sarebbe iscritto invece nel cammino di identificazione e di realizzazione del soggetto come tale. Qualunque bene fornito o conseguito al di fuori di questo orizzonte diventerebbe addirittura nocivo. Ed è la ragione per cui a livello sociale un benessere fruito al di fuori di un orizzonte di ospitalità e di reciprocità, privo di appropriata misura umana, conduce inevitabilmente all’ottundimento e al corrompimento”.
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.