Une écologie surréaliste : le Lautréamont de Bachelard
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Come citare

Palombi, F. (2020). Une écologie surréaliste : le Lautréamont de Bachelard. Bachelard Studies/Études Bachelardiennes/Studi Bachelardiani, (1), 47-56. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/bachelardstudies/article/view/718

Abstract

La pubblicazione dei Canti di Maldoror (1868) di Lautréamont è coeva alla coniazione del termine “ecologia” da parte dello scienziato tedesco Ernst Heinrich Haeckel, il quale lo utilizza per indicare una nuova scienza che si occupa di studiare i rapporti fra gli organismi e gli ambienti in cui essi vivono. Sebbene la parola non figuri mai nel testo di Lautréamont, riteniamo sia possibile leggere l’interpretazione della sua opera proposta da Bachelard nel 1939 come una sorta di ecologia surrealista. L’opera dello scrittore montevideano, infatti, fu riscoperta in Francia soprattutto grazie all’interessamento di André Breton e dei surrealisti. Anche grazie al lavoro di promozione di questi ultimi, Bachelard confeziona un saggio che appare come un’inedita articolazione fra le sue ricerche epistemologiche e quelle estetiche prestando grande attenzione alla composizione del bestiario lautréamontiano. Nella nostra lettura, inoltre, abbiamo cercato di allargare lo spettro delle interpretazioni possibili dei Canti confrontando la lettura bachelardiane con alcune pagine di Maurice Blanchot, Gilles Deleuze e Félix Guattari.

Parole chiave: Ecologia; Bachelard; Lautréamont; surrealismo; filosofia

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