La semioepistemologia di Gaston Bachelard
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Parole chiave

dualità, semiotica della scienza, strutturalità, sur-oggettivazione, sur-semiotizzazione

Come citare

Caputo, C. (2023). La semioepistemologia di Gaston Bachelard. Bachelard Studies/Études Bachelardiennes/Studi Bachelardiani, (1-2), 39-50. https://doi.org/10.7413/2724-5470051

Abstract

La semioepistemologia è una “scienza a incrocio” che apre la strada a nuovi territori della conoscenza, evidenziando una intrinsecità di fondo tra discipline tradizionalmente ritenute separate; essa, ivi compresa quella bachelardiana, esplicita una “dualità”: un “uno formato da due”, dove nessuna delle due metà può prescindere dall’altra perché ciascuna trae il suo valore dall’altra. Nell’epistemologia bachelardiana la dualità nasce dalla dissoluzione della compattezza e dell’unicità della sostanza sotto l’impulso del “non”, che
riveste un ruolo fondamentale, avviando una de-ontologizzazione della conoscenza. La sostanza diventa un campo di relazioni e si dinamizza, il che è in consonanza con quanto era avvenuto con Ferdinand de Saussure, Cassirer e, successivamente, con la Glossematica di Louis Hjelmslev. All’epistemologia bachelardiana è inoltre intrinseca, una riflessione sul linguaggio scientifico, o, forse meglio, una metasemiotica della conoscenza scientifica. Il referenzialismo critico presuppone una “sur-semiotizzazione” immanente a una “sur-oggettivazione”. La semioepistemologia di Bachelard si propone come epistemologia
integrata.

https://doi.org/10.7413/2724-5470051
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