Norme editoriali

DATE PER LA CONSEGNA DEI MATERIALI

 › Primo semestre (uscita nel mese di giugno): consegna di tutti i materiali necessari all’impaginazione entro la fine del mese di gennaio.

› Secondo semestre (uscita nel mese di dicembre): consegna di tutti i materiali necessa- ri all’impaginazione entro la fine del mese di giugno.

 

COMPOSIZIONE DEI MATERIALI DA CONSEGNARE PER L’IMPAGINAZIONE

Per ogni elaborato occorrerà fornire:

- un file .doc con il testo completo dell’articolo (minimo 20.000 - massimo 50.000 battute spazi inclusi)

- due abstract, uno in italiano e uno in inglese (minimo 500 - massimo 1.000 battute spazi inclusi)

- cinque parole chiave relative all’articolo (sia in italiano che in inglese)

- biografia dell’autore (minimo 500 - massimo 1.000 battute spazi inclusi)

- un file di copertina contenente, a uso della redazione, le seguenti informazioni:

1) nome dell’autore (con recapito e indirizzo e-mail)

2) titolo e data dell’ultima revisione

3) eventuali esigenze di formattazione speciale per grafici, tabelle, illustrazioni, impiego di caratteri speciali (ad es. lettere greche o cirilliche, simboli logici e matematici), ecc.; per ognuno di questi elementi, che vanno prodotti a parte rispetto al testo principale, si raccomanda poi di allegare altrettanti file distinti, completi di didascalie, indicandone nel testo la posizione precisa (ad es.: ‘Fig. 3’, ‘Tav. 1’);

 

CRITERI REDAZIONALI

FONT

Per testo normale usare, come unica font, Times (se Mac) o Times New Roman (se Pc).

 

NOTE

› Le note, numerate progressivamente, vanno poste a pié di pagina, non alla fine dell’articolo.

› Usare l’inserimento automatico delle note a piè di pagina e NON ricominciare la nume-

razione da 1 per un nuovo capitolo, ma lasciate la numerazione successiva automatica

› I richiami di nota vanno indicati prima della punteggiatura (tranne nelle citazioni a blocchetto, dove la punteggiatura fa parte della citazione; in questo caso il richiamo di nota deve seguire il punto fermo alla fine della citazione) e dopo le virgolette.

 

CITAZIONI

› Per le citazioni superiori alle tre righe, staccare il brano citato di una riga in alto e una in basso e ridurre il corpo di 1 punto.

› Le citazioni in esergo vanno allineate a destra

› I brani riportati brevi vanno nel testo tra virgolette basse caporale («…»). Le virgolette apice alte (“…”) vanno utilizzate solo all’interno di altre citazioni.

 

VIRGOLETTE

› Utilizzare sempre le virgolette basse caporale («…»). Le virgolette apice alte (“…”) vanno eventualmente utilizzate solo all’interno di altre citazioni.

› Utilizzare sempre le virgolette basse caporale («…») per i nomi di periodici e riviste sia nel testo che nelle note a piè di pagina..

› Tra virgolette alte “…” possono andare le espressioni di cui è richiesta un’interpretazione di tipo traslato (ironica, allusiva, ecc.).

USO DEL CORSIVO

Si utilizza il corsivo solo per: titoli di libri, titoli degli articoli, titoli dei capitoli, termini stranieri, dare enfasi a una parola.

 

ELENCHI PUNTATI/NUMERATI

Non utilizzare gli elenchi numerati o puntati automatici di Word, ma procedere manual- mente (in fase di impaginazione gli elenchi automatici di Word non vengono visualizzati)

 

TABULAZIONI

Non utilizzare tabulazioni

 

TRATTINI

Per i trattini, si distinguono due casi:

- per unire due parole (spazio-tempo), si usa il trattino breve senza nessuno spazio, né prima né dopo

- per creare un inciso all’interno (sempre a coppia) di una frase si usa il trattino medio, preceduto e seguito da uno spazio sufficiente ma necessario osservare sempre).

 

MAIUSCOLE

Occorre attenersi alla massima uniformità per quanto riguarda l’uso delle maiuscole e minuscole, cercando di ridurre le prime all’essenziale. La cosa più importante, in ogni caso, è che, una volta compiuta una scelta, essa venga rispettata rigorosamente in tutto il volume. Evitare assolutamente in ogni sede (testo, note, indice dei nomi) di scrivere il nome degli autori tutto in maiuscolo.

 

ACCENTAZIONE

Si raccomanda la correttezza nell’accentazione delle vocali: à, ì, ò, ù (sempre con accento grave); cioè, è (con accento grave); né, sé, perché, affinché, poiché, giacché ecc. (con accento acuto). Si raccomanda di non utilizzare l’apostrofo per “è” o “È”.

 

TABELLE

Le tabelle, opportunamente numerate, dovranno essere salvate su file separati, men- tre nel testo bisognerà indicare dove collocarle

 

CONVENZIONI VARIE

› In nessun caso si farà uso del neretto.

› Si raccomanda anche il rispetto di alcune convenzioni come le seguenti: p. e pp. (e non pag. o pagg.); s. e ss. (e non seg. e segg.); cap. e capp.; cit.; cfr.; ecc.; vol. e voll.; n. e nn.; [N.d.A.] e [N.d.T.].

› Raccomandiamo inoltre: p. 24 e non p.24 (cioè con lo spazio);

› A. Manzoni e non A.Manzoni (cioè con lo spazio); J.M. Keynes e non J. M. Keynes (cioè senza spazio tra le due iniziali del nome).

Un intervento esterno all’interno del testo va indicato con le parentesi quadre. Le omissioni vanno segnalate con tre puntini tra parentesi quadre: [...].

› La “d” eufonica va usata solo nei casi in cui interviene a separare due vocali uguali (es. ed è).

 

INDICE DEI NOMI

› Il cognome è in tondo alto/basso ed è seguito dall’iniziale puntata del nome (maiu- scolo).

› I numeri si susseguono separati da una virgola.

› Quando il nome ricorre nella nota della pagina, al numero della pagina va affiancata la lettera “n”.

Ad esempio:

Husserl E., 49, 50, 53, 86n, 132, 133, 143

James W., 10, 38, 44, 53

ATTENZIONE: si può stilare anche subito l’elenco dei nomi, ma per compilarlo con i nu- meri di pagina è bene attendere la versione definitiva delle bozze (in fase di lavorazione è facile che il testo slitti).

 

 

CRITERI BIBLIOGRAFICI

 BIBLIOGRAFIA TRADIZIONALE

 

AUTORE

In nota a pié di pagina: in tondo, alto/basso, il nome (iniziale puntata) seguito dal cognome. Ad esempio: S. Petrelli, La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005. Se vi sono più autori, essi vanno posti uno di seguito all’altro, omettendo la congiunzione “e”, preferendo al suo posto la virgola.

 

Nella bibliografia generale: in tondo, alto/basso, il cognome seguito dal nome (iniziale puntata).

Ad esempio: Petrelli S., La stampa in Occidente. Analisi critica, de Gruyter, Berlino-New York 2005.

 

Se del volume non è indicato l’autore, NON usare la dicitura AAVV, ma il nome del cura- tore (o dei curatori) in tondo alto/basso, seguito da “(a cura di)” in tondo minuscolo tra parentesi, seguito dal Titolo. Se vi sono più curatori, scriverli in tondo alto/basso, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione “e”; ad essi se- gue la dizione “(a cura di)”, in tondo minuscolo tra parentesi;

Ad esempio: Cattaruzza S., Sinico M. (a cura di), Husserl in laboratorio, E.U.T., Trieste 2005, pp. 235-270.

 

TITOLO

In corsivo alto/basso, seguìto dall’eventuale Sottotitolo, in corsivo alto/basso, separato da un punto. Se il titolo è unico, è seguìto dalla virgola. Se è quello principale di un’opera in più tomi, è seguìto dalla virgola, da eventuali indicazioni relative al tomo citato, in tondo e in cifre romane con l’indicazione “vol.”

Ad esempio: Cattaruzza S., Sinico M. (a cura di), Husserl in laboratorio. Appunti, E.U.T., Trieste 2005, pp. 235-270.

 

M. Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, Mohr, Tübingen 1920; tr. it. Economia e società, vol. I, Comunità, Milano 1968, p. 432.

 

eventuale CURATORE:

› va dopo il Titolo, in tondo alto/basso, preceduto da “a cura di”, in tondo minuscolo. Se vi sono più curatori, essi, in tondo alto/basso, seguono la dizione “a cura di”, in tondo minuscolo, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione “e”;

Ad esempio: W. Shakespeare, Giulio Cesare, a cura di A. Lombardo, Feltrinelli, Milano 2000.

› se del volume non è indicato l’autore, il curatore va prima del Titolo, in tondo alto/ basso, seguito da “(a cura di)”, in tondo minuscolo tra parentesi. Se vi sono più curatori, ad essi, in tondo alto/basso, segue la dizione “(a cura di)”, in tondo minuscolo tra parentesi, l’uno dopo l’altro e separati tra loro da una virgola, omettendo la congiunzione “e”;

Ad esempio: S. Cattaruzza, M. Sinico (a cura di), Husserl in laboratorio, E.U.T., Trieste 2005, pp. 235-270.

› eventuali prefatori, traduttori, ecc. vanno posti analogamente ai curatori;

 

CASA EDITRICE, o stampatore per le pubblicazioni antiche, in tondo alto/basso;

LUOGO DI EDIZIONE, in tondo alto/basso, non seguito da virgola

ANNO DI EDIZIONE e, in esponente, l’eventuale numero di edizione, in cifre arabe tonde;

EVENTUALI NUMERI DI PAGINA, in cifre arabe e/o romane tonde, da indicare con “p.”, quando singola, o “pp.”, quando più d’una, in tondo minuscolo.

 

Esempi per le note:

L. Wittgenstein, Über Gewissheit, a cura di G.E.M. Anscombe, G.H. von Wright, Blackwell, Oxford 1969; tr. it. di M. Trinchero, Della certezza. L’analisi filosofica del senso comune, Einau- di, Torino 1978, § 1.

H. Putnam, Reason, Truth and History, Cambridge University Press, Cambridge 1981; tr. it. di A.N. Radicati, S. Veca (a cura di), Ragione, verità e storia, Il Saggiatore, Milano 1994.

M. Mei, Sensazioni e Ideae sensuales nella filosofia di Christian Wolff, in F. L. Marcolungo (a cura di), Christian Wolff tra psicologia empirica e psicologia razionale, Olms, Hildesheim- Zürich-New York 2007, pp. 95-112.

 

Per RIVISTE e periodici: autore (come sopra), titolo (come sopra), rivista, tra virgolette basse caporale («…») preceduta da “in”, serie, annata, in numeri romani eventuali, fascicolo, anno, numeri di pagina.

Ad esempio:

S. Noiret, I musei della Grande Guerra sul Web, in «Memoria e Ricerca», n. s., a. IX, n. 7, 2001, pp. 22-26.

 

Uso di Ivi e Ibidem (o ibid.)

› Si usa “ivi” (in tondo alto/basso) nei casi in cui si debba ripetere di séguito la citazionedella medesima opera con la variazione del numero di pagina, seguito appunto dal numero o numeri di pagina.

Ad esempio:

N. Cognome, Lezioni su Dante, cit., pp. 295-302. Ivi, pp. 320-326.

Cfr. ivi, pp. 320-326.

 

› Si usa “Ibid.” o “Ibidem” (in corsivo alto/basso) quando la citazione sarebbe da ripetersi in maniera identica (stesso autore, stessa opera, stesso n. di pagina).

Ad esempio:

B. Varchi, Di quei cinque capi, cit., p. 307.

Ibid.

 

Uso di Id. [Idem]

Quando si cita una nuova opera di un autore già citato precedentemente, nelle bibliogra- fie generali, nelle note a piè di pagina e nella citazione di uno scritto compreso in una raccolta di saggi dello stesso autore si può porre, in luogo del nome dell’autore, l’indica- zione “Id.” (abbreviazione di “Idem”).

Ad esempio:

L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal, Sonzogno, Milano 1936. Id., L’umorismo, Arnoldo Mondadori, Milano 1999.

 

RIEPILOGO GENERALE DELLE UNIFORMAZIONI DA APPLICARE ALLE NOTE: 

› Ivi, sempre in tondo

› cit., sempre in tondo

› Id., sempre in tondo

› Ibidem o Ibid. sempre in corsivo

› et al., sempre in corsivo

› passim, sempre in corsivo

supra e infra sempre in corsivo

› op. cit. sempre in corsivo