Abstract
L'autrice di questo articolo indaga gli sviluppi nella storia del lavoro e sottolinea l'importanza della storia del lavoro globale nel riconsiderare i concetti fondamentali della storia sociale e del lavoro, così come la classe operaia, al di là del lavoro salariato libero e degli operai maschi e bianchi nelle fabbriche del nord globale. Sottolinea l'intersezione relativamente recente tra la storia del lavoro e gli studi sul lavoro domestico, e il suo principale contributo al tema è la decostruzione dei confini tra spazi pubblici e privati, nonché il collegamento degli studi sul lavoro forzato e sulle immigrazioni/mobilità attraverso la lente del lavoro domestico retribuito da migranti. In base a ciò, nella seconda sezione dell'articolo, l'autrice fornisce nuovi orizzonti di ricerca, iniziando con il suo studio di caso sulle esperienze di lavoratori domestici capoverdiani, eritrei, etiopi e filippini a Roma tra il 1970 e il 1989. Inoltre, questa analisi mette in dubbio la nozione che l'Italia sia improvvisamente passata da paese di emigrazione a paese di immigrazione alla fine degli anni '80.