Abstract
L’articolo vuole esplicitare il legame tra i due libri sul cinema di Deleuze e il volume immediatamente precedente, Mille piani (1980), secondo volume dopo l’Anti-Edipo (1972) del progetto scritto a quattro mani con Guattari, dal titolo complessivo Capitalismo e schizofrenia. Si evidenzierà in particolare il nesso tra la figura del rizoma, termine mutuato dalla botanica e reinventato dai due autori per descrivere il movimento dell’essere e del pensiero in una teoria dell’immanenza, e quella del cristallo, punto di indiscernibilità tra la materia e la memoria nei libri sul cinema. Il compito che le due figure condividono è quello di proporre una filosofia dell’immanenza, anti-sostanzialista e anti-umanista.