Abstract
Nel 1925, Ortega y Gasset pubblica "Sobre la expresión, phenomenal cosmic". Nell'incipit, il filosofo si chiede: che cos'è un corpo? Il corpo di un individuo deve essere considerato alla stregua di qualsiasi corpo fisico inanimato con cui veniamo a contatto? Certamente no. Pur adottando lo stesso termine, ci rendiamo subito conto che si tratta di due termini che esprimono concetti distinti. La fenomenologia husserliana - di cui la filosofia orteghiana si nutre in nuce - riprende la distinzione tra due termini della lingua tedesca, "Körper" e "Leib". Il primo definisce il corpo che vive, sente e sperimenta, mentre il secondo termine designa il semplice corpo-oggetto. Per Ortega y Gasset, invece, il corpo esprime il simbolico nella sua interezza, un significante già significato, la complessa e inseparabile matrice corpo-anima, espressione di un "fenomeno cosmico".