Siamo ‘macchine da sopravvivenza’? Breve riflessione sui fini e le norme di natura

Abstract

Gli orologi servono per misurare il tempo, le macchine da scrivere per scrivere: quando esaminiamo gli oggetti, tendiamo ad attribuire loro funzioni teleologiche e normative. Se consideriamo le entità biologiche, possiamo attribuire loro scopi e norme naturali? Gli occhi servono a vedere e il cuore a pompare il sangue? Questo articolo mette in discussione quegli approcci filosofici che cercano di fondare le attribuzioni funzionali teleologiche e normative nel processo di selezione naturale. Se la teoria darwiniana delinea una visione del mondo priva di scopi e norme naturali, allora c'è motivo di diffidare anche dell'uso pervasivo di metafore progettuali, poiché esse legittimano indirettamente i termini del dibattito preferiti dalle visioni teleologiche e normative della natura: perché continuare a ricorrere a metafore che rappresentano gli organismi e, quindi, l'animale umano, come "macchine per la sopravvivenza" (Dawkins), se non ci sono teleologia e normatività in natura?