Abstract
Psicanalisi e antropologia condividono una storia comune, fatta di
confronti e conflitti. L’opera dello psicanalista Jacques Lacan porta i segni
di questo difficile dialogo: animato da un tentativo di riforma, l’analista
si appropriò di alcuni concetti antropologici, ma si trovò obbligato a
criticare la disciplina, disinteressata alla dimensione soggettiva dei “fatti”
umani. Da parte loro, gli antropologi mostrarono sempre un certo scetticismo
verso la teoria psicanalitica, che ritenevano contaminata da un
universalismo eurocentrico. In questo articolo la possibilità di un dialogo
tra psicanalisi e antropologia è sviluppata a partire da un confronto tra
il lavoro di Lacan e quello di Eduardo Viveiros de Castro. Prendendo
in considerazione i metodi dell’ascolto psicanalitico e della descrizione
etnologica, si tenta di mostrare perché questi due approcci condividono
una simile concezione dell’alterità e un programma politico comune.