Abstract
Negli anni Trenta si compie un percorso iniziato sin dal primo decennio del secolo, l’affiancarsi alla narrazione romanzesca di un genere ibrido, anzi del genere ibrido per eccellenza: il racconto filmico. Tra le conseguenze maggiori scaturì una nuova e diversa ibridizzazione: quella di romanzo e saggio, con nuovi capolavori, che a volte riscossero un successo immediato e straordinario, come il libro di James Hilton da cui prende le mosse il breve saggio, sia il nuovo genere del libro infinito, come il capolavoro di La Rochelle, Gilles. La trasposizione cinematografica di opere letterarie è servita, serve, in molti casi, a svelare la “verità” profonda di capolavori letterari.