Abstract
L’articolo si rivolge al clima culturale poliedrico e dinamico della cittadina universitaria di Heidelberg a inizio del Novecento, e in particolare alle riflessioni dell’intellettuale György Lukács, che approda in quella sede da Budapest con un bagaglio ricco di riflessioni incentrate sul pacifismo e su una dimensione spirituale sovranazionale. Le discussioni animate all’interno del circolo di Heidelberg si interrompono bruscamente allo scoppio della Prima guerra mondiale, con il configurarsi di posizioni opposte rispetto al conflitto.