Abstract
Il principale contributo filosofico di Bachelard nella Dialettica della durata non è nell'affermazione antibergsoniana che il tempo è essenzialmente discontinuo, ma piuttosto è nella logica che sta alla base di tale affermazione. Ossia l'idea di una causalità di forme e strutture che operano a distanza, secondo un principio di azione differita. Il riferimento al ritmo, soprattutto in ambito musicale, assume tutto il suo significato nella prospettiva di questa "causalità formale". Ma se il ritmo è davvero lo schema bachelardiano della durata, un bergsoniano potrebbe voler sollevare una questione critica: cosa c'è di propriamente temporale negli schemi ritmici? Per rispondere a questa domanda, bisogna tornare all'intuizione centrale del tempo "verticale", il tempo delle simultaneità.
Ritmo. Tempo. Durata. Simultaneità. Causalità formale. Musica.