Abstract
Illustreremo le ultime lezioni di Barthes, in cui ha convocato non l’autore de L’eau et les rêves ma il filosofo de La Dialectique de la Durée per definire un metodo di lettura basato sulla percezione delle intensità (in particolare nell’esperienza del “momento della verità”) e che si basa sull’ascolto. Mostreremo come il ritmo e l’intensità si articolino in questo metodo, che si basa sulla nozione di coincidenza, e come la teoria tarda di Barthes proceda in parte dalle analisi di Bachelard esposte in La Dialectique de la Durée. Da qui si arriva al libro che ha rivelato Barthes a Bachelard, Michelet par lui-même, in cui ritmo e intensità sono già collegati nel cosiddetto metodo di lettura “tematico”. Come Bachelard, negli anni Cinquanta Barthes concepisce il testo come una polifonia spazializzata governata da fenomeni sonori e ritmici. La lettura tematica di Barthes e il rapporto tra Barthes e Bachelard in quel periodo ci condurranno all’”immaginazione formale” che Bachelard evocava negli anni Trenta e che già collegava ritmo e intensità in La Dialectique de la Durée, un libro che include anche il nome del musicologo Maurice Emmanuel, le cui opere Barthes aveva letto e studiato alla fine degli anni Trenta.