Historicité des sciences et du sujet de la connaissance chez Bachelard
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Parole chiave

ragione, epistemologia, continuismo, rotture epistemologiche, ostacoli epistemologici, paradigmi, Bachelard, Kant, Duhem, Koyré, Metzger, Canguilhem, Kuhn, Foucault

Come citare

Pradelle, D. (2023). Historicité des sciences et du sujet de la connaissance chez Bachelard. Bachelard Studies/Études Bachelardiennes/Studi Bachelardiani, (1-2), 137-160. https://doi.org/10.7413/2724-5470056

Abstract

Il tema di questo articolo è la storicità delle scienze, ovvero la storicità inerente alla conoscenza stessa, al soggetto della conoscenza scientifica, alla ragione o alla razionalità scientifica: se le scoperte scientifiche accadono nel tempo, in una forma di progressività temporale, è legittimo affermare che questo valga anche per la ragione? Il termine ragione, che indica le strutture soggettive della razionalità, si riferisce a un’invariante noetica, a una qualche costituzione invariabile della mente, la quale non farebbe altro che dispiegare il suo sforzo conoscitivo nell’arco della storia rivolgendosi a problemi mutevoli e susseguenti, risultando quale presupposto di qualsiasi storia delle scienze e delle scoperte scientifiche? Oppure, al
contrario, la razionalità scientifica ammette un’evoluzione intrinseca, delle trasformazioni essenziali, persino delle rotture di stile o dei cambiamenti di paradigma? Partendo dalla tesi kantiana dell’invarianza strutturale della comprensione conoscitiva e da quella duhemiana del continuismo storico, contrapporremo ad esse l’epistemologia delle rotture o delle discontinuità inaugurata da Koyré, Metzger e Bachelard ben prima di Canguilhem, Kuhn e Foucault; il pensiero scientifico non si fonda mai direttamente sul mondo percettivo, ma
su un insieme di habitus pre-scientifici o scientifici precedenti che devono essere messi in discussione e superati.

https://doi.org/10.7413/2724-5470056
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