Su alcune “eresie” di Federigo Enriques: l’idea di sistema come un processo di auto-delimitazioni successive

Abstract

Oggi l’idea di complessità, in più ambiti di ricerca, si è imposta con tutto il suo vasto e articolato corredo concettuale attraverso varie “vie” a dirla con Edgar Morin. Forse è utile guardare al modo come essa è stata declinata da Federigo Enriques (1871-1946); tale aspetto è emerso nelle costanti riflessioni storico-epistemologiche che ne hanno accompagnato l’intera attività scientifica sin dai Problemi della scienza del 1906 fino alle ultime opere degli anni ’30. In esse sono presenti alcuni aspetti cruciali dei successivi dibattiti filosoficoscientifici tali da far dire allo scrittore francese Paul Valéry di trovarsi d’accordo con quelle che chiama sue ‘eresie’. Una di queste ‘eresie’ meno nota è quella che riguarda la questione dei processi di auto-delimitazioni concettuali interni ad ogni sistema teorico. Enriques lo ha affrontato con uno stile di pensiero non lontano dall’esprit, in senso bachelardiano, dell’epistemologia della complessità col trovare poi, proprio sulla sua scia, nei fondamentali contributi di Jean Piaget un più organico rilievo.