Abstract
Esiste un legame tra le esperienze genitoriali e pedagogiche di Gaston Bachelard e tra i suoi scritti su questi temi e le sue idee epistemologiche sui nuovi approcci nelle scienze. Bachelard ha rivolto un appello alle istituzioni educative e agli insegnanti perché cambino il loro atteggiamento rigoroso e autoritario nei confronti degli studenti e lo sostituiscano con uno nuovo, comunque esatto, ma stimolante: essere un pedagogo ispiratore non significa abbandonare il rigore.
Potremmo trovare tre questioni interessanti nel pensiero di Bachelard sulla mente pedagogica e sulla sua genuina psicoanalisi. In primo luogo, l’apertura degli insegnanti: essere custodi di un tesoro di conoscenza o essere “dei” onniscienti epistemologici per gli alunni non è una disposizione appropriata alla pedagogia. In secondo luogo, gli insegnanti, cambiando il loro atteggiamento nei confronti degli errori scientifici nella storia, saranno predisposti ad agire meglio con i propri errori e quelli degli studenti in quanto, secondo Bachelard, gli errori non sono una catastrofe, ma la vera catastrofe è la paura degli errori e la rinuncia al lavoro. In terzo luogo, il suo concetto di idea di pedagogia è l’approccio dialogico, la discorsività. Per il filosofo francese nessun razionalista è un solitario, ma piuttosto un partecipante alla comunità scientifica. Il concetto di scuola include un tale principio. La scuola non è solo edificio (per Bachelard), ma sforzo per raggiungere ogni volta maggior conoscenza. Lo sfondo razionalistico del suo pensiero lo ha portato a comprendere il significato di scuola come pratica che dura tutta la vita. Ciò non significa che un allievo diventi in seguito un insegnante, ma piuttosto che un insegnante scelga di diventare un allievo permanente. Questo ringiovanimento è una caratteristica tipica dell’approccio pedagogico di Bachelard e gli insegna anche come diventare un genitore migliore. Infine, il pensiero di Bachelard apre una questione filosofica sulla libertà con rispetto. Per rendere gli studenti più liberi nei loro percorsi di conoscenza, un insegnante deve avere in anticipo il controllo su sé stesso ed essere giudice del suo super-ego pedagogico. Questo è il modo per diventare “super-persona”, come dice Bachelard, che sarebbe voce ispiratrice e stimolante per i suoi allievi.