Abstract
Gaston Bachelard apre spazi di riflessione profondi e originali sul rapporto tra soggetto e oggetto, grazie alla sua filosofia dell’immaginazione. Spostando l’asse teoretico sulla materia, altra cosa rispetto all’oggetto, Bachelard mostra l’emersione del rêveur, il quale è impropriamente assimilabile al soggetto. Ciò accade perché il rêveur, piuttosto che possedere l’oggetto nell’atto conoscitivo, tramite la propria rêverie valorizza la sua personale esperienza grazie all’apporto della dimensione onirica, rilevabile unicamente attraverso le forze intrinseche alla materia. La metafisica di Bachelard ci conduce quindi verso una rilettura del rapporto tra l’individuo e l’essere, nei termini di un ritorno all’essere valorizzante. Lo scopo di questo articolo è quello di ripensare queste riflessioni, alla luce del tema del valore. La critica di Bachelard a La nausée è un esempio di applicazione di questa metafisica.
Parole-chiave: Bacherlard, Immaginazione, Materia, Sartre, Valore.