Gaston Bachelard et La poétique de la rêverie. Une interprétation écologique
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Come citare

Hess, G. (2020). Gaston Bachelard et La poétique de la rêverie. Une interprétation écologique. Bachelard Studies/Études Bachelardiennes/Studi Bachelardiani, (1), 19-32. Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/bachelardstudies/article/view/716

Abstract

In questo articolo sostengo la tesi che La poétique de la rêverie può essere interpretata in una prospettiva ecologica. L’approccio proposto non è però quello dell’ecologia scientifica, cioè un approccio oggettivo, in terza persona; al contrario, è un’estensione dell’approccio adottato dallo stesso Gaston Bachelard nella sua poetica, cioè quello della fenomenologia. Tuttavia, per suggerire una tale lettura dell’opera, è necessario allontanarsi dall’attenzione psicologica di Bachelard per l’immaginazione poetica e collocare la sua riflessione in un contesto ontologico. Per farlo, mi affido a un’estetica della natura acentrica, poi a una fenomenologia della carne. La decentralizzazione del sé a cui questo doppio percorso invita, finalmente, ci permette di comprendere la fantasticheria in senso ecologico, come affermazioni sul mondo e non solo come psicologia del “sognatore”.

Parole Chiave: Immaginazione, fenomenologia, ambiente, estetica, Godlovich, Merleau-Ponty

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