Mechane

Rivista di filosofia e antropologia della tecnica / International Journal of Philosophy and Anthropology of Technology

Call For Papers

Second issue: Technics and memory

“Memory is said in many ways”, Aristotle would have claimed. On the one hand, it refers indeed to subjective memory and its functions, such as memorisation and remembrance, which all rely on mnestic elaboration (of intrinsic and external experience) and allow us to tackle procedural and declarative, episodic and semantic, autobiographical and prospective, implicit and explicit memory. On the other hand, from a meta-individual point of view, it binds with biology (genetic memory) and culture (ethnical memory and history). Finally, it refers to objects (artefacts, monuments, documents, images) as well as to tools and techniques that actualise it (writing, analogical logs, digital devices).
In the last respect, the relationship between Technics and Memory is not only natural but foundational, since the objectifying of memory is always a technical gesture. It is so also when such gesture is not embodied in a given matter, as it happens when one considers the case of the oral tradition, which is meta-individual and exploits mnestic techniques such as verse and rhythm, although it mostly remains virtual. Nevertheless, even from the subjective point of view, Memory and Technics still interact in several manners.
That given, such a nexus appears as the pinnacle of the anthropological inquiry: if André Leroi-Gourhan is right, the first brightening of human agency, which occurs by exteriorising the technical object, indeed unveils that social memory is not exclusively related to genetic heritage, but to language, conceived of as an original technique. From this point forward, every revolution in the techniques of tradition, as well as every progress in the objectifying of individual and social memory, enormously impacted anthropology itself. And this is true even today, in the digital era, which is, according to Floridi, “hyperhistorical”, for it overcomes the graphical coding of tradition.
This is the theoretical framework to which the second issue of Mechane will be devoted. We thus welcome submissions (in English, Italian, German, French or Spanish) on the following subjects:
• Ontological, historical and philosophical themes about the concept of memory in the philosophy of Technics;
• Mnemonics: history and categories;
• The Techniques for objectifying memory and their anthropological, ethno-sociological and political relevance;
• Theory, models and techniques of neurological and psychological research concerning functions and dysfunctions of memory;
• The interaction between subjective and digital memory, as well as between enhancement and surfeit of exoneration;
• Nature and structure of the archive, both digital and non-digital, and the narrowness of the technical and archival metaphor about brain memory;
• New shapes of art made possible by digital memory and the new techniques of video-making, insofar as they can invent a different time in time.

We also welcome theoretical and historical studies addressing the question of memory in the field of phenomenology, hermeneutics, history of ideas, genealogy, analytic philosophy or aesthetics. All interested people are pleased to submit a short abstract (up to 500 words) to the e-mail address: mechane.journal@gmail.com. Potential authors have also to declare for which section they are presenting their paper. The deadline for the presentation of the abstracts is 14 May 2021. Final submissions should not overcome 40 000 characters (including spaces) and must be received by 24 October 2021. Manuscripts undergo a double blind peer-review.

 

Secondo numero: Tecnica e memoria

La memoria si dice in tanti modi, affermerebbe Aristotele: da un lato è termine che rimanda al complesso di funzioni e attività che contribuiscono alla facoltà soggettiva della memoria: la memorizzazione e la rammemorazione, con tutti i processi di elaborazione mnestica che coinvolgono e che ci consentono di distinguere memoria procedurale e dichiarativa, episodica e semantica, autobiografica e prospettica, a lungo e a breve termine, implicita ed esplicita, facente capo ad esperienze estrinseche o intrinseche, e così via. Da un altro lato, su un piano sovraindividuale, richiama tanto la dimensione biologica, la memoria genetica, quanto quella sociale e culturale: dalla memoria etnica alla tradizione storica. E infine, sul piano oggettivo, rinvia tanto agli oggetti in cui si incarna una memoria (reperti, monumenti, documenti, immagini) quanto agli strumenti e le tecniche tramite i quali può essere oggettivata (scrittura, registri analogici, supporti di memorizzazione digitale).
Nell'ultimo senso il nesso tra tecnica e memoria non è solo ovvio, ma del tutto costitutivo, poiché l'oggettivazione della memoria è sempre un atto tecnico e lo è invero anche quando non si deposita stabilmente in un materiale determinato, ma rimane virtuale, come avviene nel caso limite della tradizione orale, che è chiaramente sovraindividuale e a modo suo oggettiva, e che si avvale comunque di tecniche della memoria, come il verso, la rima, il ritmo. Ma anche sul piano propriamente soggettivo – e non solo nei termini delle mnemotecniche – memoria e tecnica continuano a interagire in tanti modi evidenti.
Su di un piano più complessivamente antropologico, poi, il nesso si mostra in una sua forma primaria e decisiva: se ha ragione André Leroi-Gourhan, infatti, sin dalla prima espressione della tecnicità umana, che si realizza esosomatizzando l'oggetto tecnico, è lecito presumere un primo germe di memoria sociale non più affidata al solo bagaglio genetico, ma delegata a quella tecnica originaria che è il linguaggio. E da lì in poi ogni rivoluzione nelle tecniche della tradizione e quindi ogni progresso nell'oggettivazione della memoria sociale e individuale ha avuto enormi ripercussioni antropologiche. E ne ha ancora oggi, nell'epoca della digitalizzazione, un'epoca “iperstorica”, a detta di Luciano Floridi, proprio nella misura in cui oltrepassa la fase antropologica inaugurata dalla codificazione grafica della tradizione.
Questo l'ambito tematico complessivo al quale sarà dedicato il II numero della rivista Mechane. Sono accolti contributi in Italiano, Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo, che vogliano affrontare il tema del numero a partire dalle seguenti linee teoriche:
• Questioni di carattere ontologico e storico-filosofico relative alla nozione di memoria nelle sue varie connessioni con la dimensione tecnica;
• La mnemotecnica: storia e tipologie;
• Le tecniche dell'oggettivazione mnemonica nel loro portato antropologico, etnico, sociale, politico.
• Teorie, modelli e tecniche della ricerca neurologica e psicologica relativi alle funzione e alle disfunzioni della memoria;
• L'interazione tra memoria soggettiva e memoria digitale, tra potenziamento ed eccesso di esonero
• Natura e struttura dell'archivio, digitale e non, e limiti della metafora tecnico-archivistica della memoria cerebrale
• I nuovi processi di creazione artistica resi possibili dalla memoria digitale e dal lavoro di montaggio virtualmente inesauribile, in grado d’inventare materialmente un altro tempo nel tempo.

Sono inoltre benvenuti studi di carattere teorico-ricostruttivo che affrontino il tema della memoria da prospettive fenomenologiche, ermeneutiche, storico-critiche, genealogiche, analitiche o estetiche.

Gli interessati sono pregati di inviare un abstract breve (max 500 parole), specificando per quale sezione della rivista viene proposto, all’indirizzo mechane.journal@gmail.com entro il 14 maggio 2021. Gli autori delle proposte accettate dovranno inviare il testo completo (max. 40.000 battute) entro il 24 ottobre 2021. I saggi saranno sottoposti a un processo di peer-review.