Ethical Code

Scuola Normale Superiore di Pisa

Roberto Esposito insegna Filosofia Teoretica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tra i suoi libri: Da fuori. Una filosofia per l’Europa; Politica e negazione. Per una filosofia affermativa”, entrambi editi da Einaudi. Ha recentemente pubblicato una raccolta di saggi in due volumi dal titolo Termini della politica, presso Mimesis. I suoi libri sono tradotti in diverse lingue.

The article analyses the transformations of the status of the human body at the crossroads between politics and technology. Always involved with the function of language, it manifests an extremely problematic condition. Located in an uncertain space between the person and the thing, at the beginning of the modern age the human body enters a direct and immediate relationship with politics. With the development of biotechnologies, it experiences a new dimension whose opportunities and risks are identified.

Keywords: body, language, politics, technique, art

Università degli Studi di Perugia - Centro Nazionale di Ricerche e Studi Autobiografici “Athe Gracci”

Fabrizio Scrivano si occupa di storia e di cultura letteraria, di scritture, di cultura visuale, e dei loro incroci nelle arti e nella comunicazione. Tra le ultime pubblicazioni: Oggi il racconto. Come resistere alla banalità dell’informazione (Meltemi, 2017); Diario e narrazione (Quodlibet, 2014). Insegna Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Perugia ed è membro del Collegio di direzione del Dottorato di ricerca in Scienza del libro e della scrittura dell’Università per Stranieri di Perugia. Redattore della rivista di estetica e studi culturali Ágalma, della rivista di critica letteraria Symbolon e della rivista d’arte Sdefinizioni. Collabora alle pagine culturali del Manifesto.

The essay crosses some concepts that remained for a long time in Italian literature between the sixteenth and nineteenth centuries: words as “motto”, “sprezzatura”, laugh, wit, dissimulation, contempt from Boccaccio, through Pontano, Castiglione, Accetto, Peregrini, Bartoli rise to Leopardi. Their meaning is as ethical as rhetorical and in their refinement and change they draw a profile of Italian thought.

Keywords: Italian Thought, Italian literature, sprezzatura, wit, Boccaccio, Leopardi

Università di Salerno

Enrica Lisciani-Petrini insegna Filosofia Teoretica presso l’Università di Salerno. I suoi lavori ruotano attorno al pensiero filosofico otto-novecentesco, con una particolare attenzione innanzitutto alle riflessioni di autori quali Heidegger, Bergson, Jankélévitch, Merleau-Ponty e Deleuze; ma anche al pensiero italiano specialmente del primo Novecento.

Tra le sue pubblicazioni: Tierra en blanco. Música y pensamiento a inicios del siglo XX (Madrid, Akal, 1999); Il suono incrinato. Musica e filosofia nel primo Novecento (Torino, Einaudi, 2001); La passione del mondo. Saggio su Merleau-Ponty (Napoli, ESI, 2002); Risonanze. Ascolto Corpo Mondo (Milano. Mimesis, 2007); Essai sur Jankélévitch (Milano-Paris, Mimesis-Vrin, 2013); Vita quotidiana. Dall’esperienza artistica al pensiero in atto (Torino, Bollati Boringhieri, 2015). Ha tradotto e curato diverse opere di Vladimir Jankélévitch

The scientific discovery, achieved at the beginning of 19th century, of the problem of life meant as an organic and energetic dimension has produced a radical epistemological break, which has also reverberated through the field of philosophy. It has opened up a path leading to a ‘new ontology’, or, in other words, to a new vision of the world. This was a vision – set out by philosophers such as Nietzsche, Bergson and Simmel – that, through these very thinkers, had a far-reaching influence on Italian thought at the beginning of the 20th century, decisively shaping some of its representatives. By following its trajectory, which extends into the present day, this paper intends to delineate the fundamental features of this historic-theoretical framework.

Keywords: live, forms, time, new ontology, Italian Thought

Università Europea di Roma

Guido Traversa insegna Filosofia Morale presso l’Università Europea di Roma. È presidente dell’Istituto di Filosofia applicata alla Consulenza e all’Etica. www.ifacecrf.it. Ha pubblicato negli ultimi anni: L’identità in sé distinta. Agere sequitur esse, (Roma, Editori Riuniti University Press, 2012); La critica, il linguaggio, il trascendentale, la libertà. Scritti su Vico, Kant, Scaravelli, (Roma, IF Press, 2012); Dall’identità individuale all’identità della storia. L’antropologia teleologica in Kant, (Roma, IF Press, 2016).

We describe the frame of the post-war Italian philosophy, both to grasp the specific structure of the philosophical culture that developed in Italy in the last century, and, specifically, to understand the peculiarity of Luigi Scaravelli’s thought. In this perspective, the problem of historical judgement emerges, which makes it possible to place a fruitful correlation between Vico and Scaravelli. From the problem of History, then, we pass to examine the indispensable categories for the intelligibility of contingency and of the new in experience.

Keywords: Italian philosophy, historical judgment, identity, distinction, opposition, contradiction

Università degli Studi Aldo Moro, Bari

Giusi Strummiello insegna Filosofia Teoretica all’Università di Bari Aldo Moro. I suoi studi riguardano principalmente il pensiero di Heidegger e Schelling, i problemi relativi allo statuto della filosofia e la questione della ridefinizione dell’umano alla luce dell’attuale dibattito sui diritti umani universali. Tra le sue pubblicazioni: la curatela dell’edizione italiana de L’evento di Martin Heidegger e delle Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana di F.W.J. Schelling; i volumi L’altro inizio del pensiero. I “Beiträge zur Philosophie” di Martin Heidegger; Il logos violato. La violenza nella filosofia; L’idea rovesciata. Schelling e l’ontoteologia; Effetto Italian Thought, curato con E. Lisciani-Petrini.

Within the most recent philosophical debates on the ontological status of being, political subjectivity and universality, the reflection of the Italian Thought on language has played and continues to play a very important role. Thanks to this, a delicate process has started aiming at redefining the articulation between biology and history, and therefore rethinking human nature. In order to discuss this theoretical operation, my paper will question whether language and humanity, seen on the threshold between animal and human being allow us to start an authentic emancipatory thought.

Keywords: language, nature, history, humanism, inhuman, emancipatory politics

Università della Calabria

Felice Cimatti insegna Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria. Fra le sue pubblicazioni Il volto e la parola; La vita che verrà. Biopolitica per “Homo sapiens”; Filosofia dell’animalità; Il taglio. Linguaggio e pulsione di morte; Sguardi animali; Cose. Per una filosofia del reale; La vita estrinseca. Dopo il linguaggio; A Biosemiotic Ontology. The Philosophy of Giorgio Prodi. Ha curato con Leonardo Caffo A come animale. Per un bestiario dei sentimenti. È docente dell’Istituto Freudiano, sede di Roma. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Musatti dalla Società Psicoanalitica Italiana. È uno dei conduttori del programma radiofonico di attualità culturale Fahrenheit Radio3 e del programma televisivo Zettel (Fare filosofia e Zettel Debate) per il canale tematico Rai Scuola.

In The Living Thought Roberto Esposito presents, among others, two main conceptual characters of the “Italian Thought”: the “actuality of the originary” on one side, and the “historicization of the nonhistorical” on the other side. If human language is considered from this perspective, it will be nothing but a complex form of animal communication. On the contrary, the standard view of language in 20th century was that it is uniquely human. In this paper, the debate between the semiotician Eco and the scientist Prodi is analyzed through the basic concept of “semiotic threshold”. Eco used such a concept to trace a neat boundary between signification and semiotics on one side, and the simpler passage of information on the other side. On the contrary, the critique of such a “threshold” is the starting point of Prodi’s naturalistic theory of language. 

Keywords: language, Italian Thought, nature, zoosemiotics, semiotic threshold

Università della Calabria

Roberto De Gaetano è professore ordinario di Filmologia presso l’Università della Calabria. Tra le sue ultime pubblicazioni Nanni Moretti (nuova edizione, 2015), Il cinema e i film. Le vie della teoria in Italia (2017), Cinema italiano: forme, identità, stili di vita (2018) e la curatela dei tre volumi del Lessico del cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita (2014-2016). Dirige Fata Morgana, anche nella versione web.

Pier Paolo Pasolini by the expression “Free Indirect Subjective” [soggettiva libera indiretta] coined the notion that reads all the cinematographic modernity not as a generic phenomenological revelation of reality, not even as an emergency of a mere metatextual dimension, but as the emergence of style as an index of reflexivity that frees form from any mimetic task. Liberation, however, that never comes to exclude the “productive” dimension of the formative act, the one that sets it in the character as the author’s intercessor, and from which descends anyway a narrative trace, albeit episodic or enigmatic. 

Keywords: Italian cinema, theory of cinema, aesthetics, cinema and literature, ontology of cinema

Università della Calabria; Università La Sapienza Roma

Silvano Facioni insegna Teorie della Conoscenza presso l’Università della Calabria e Scrittura e decostruzione presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha curato l’edizione italiana di opere di J. Derrida, E. Levinas, M. de Certeau. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il politico sabotato. Su Georges Bataille (Milano 2009) e, insieme a S. Regazzzoni e F. Vitale, Derridario. Dizionario della decostruzione (Genova 2012).

Starting from the Italian reception of Jacques Derrida’s thought, the contribution aims to show how some ideas of the Algerian philosopher have been rethought in the main volumes of Gianfranco Dalmasso, who has been the first Italian translator of Derrida. In the works of Gianfranco Dalmasso, the Platonic and Neoplatonic tradition, the contribution of Freud and Nietzsche, the work of Hegel, are reread in an original way in the light of notions such as “text”, “origin”, “rationality” that also represent some of Derrida’s critical joints.

Keywords: origin, other, secret, history, rationality

Università Tor Vergata Roma

Mirko Di Bernardo è professore a contratto e docente titolare di Filosofia della scienza presso l’Università di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia e Facoltà di Medicina), è docente incaricato di Filosofia e di Scienze naturali presso l’Università Lateranense (Istituto Ecclesia Mater). 

Nel marzo 2018 ha conseguito l’ASN per la funzione di Professore Associato in Filosofia della scienza. È autore di quattro monografie e di circa quaranta articoli riguardanti temi legati alla epistemologia della biologia, alle scienze cognitive, alla bioetica e alle implicazioni antropologiche delle nuove frontiere aperte dalle neuroscienze e dalla biomedicina dei sistemi. 

The paper examines the most recent results obtained by research in the field of visual perception and neuroaesthetics. In particular, Zekian brain-based theory of beauty considers the function of art as a search for the “essential”, which constitutes an extension of the function of the “visual brain”. Zeki describes the existence of multiple “aesthetic senses”, each one connected to the activity of a particular visual processing system (microcoscience), characterized by a functional specialization called “node”. In its final part, the text will propose an epistemological overcoming of the Zekian modular and localistic approach by using non-linear models of biological self-organization. 

Keywords: visual cognition, micro-coscience, epigenetics, aesthetic experience, biological self-organization, philosophy of science

NUI Galway, Ireland

Paolo Bartoloni è professore ordinario di Studi Culturali e direttore del Dipartimento d’Italianistica presso la National University of Ireland Galway. È membro della Royal Irish Academy. È autore delle monografie: Objects in Italian Life and Culture: Fiction, Migration, and Artificiality (Palgrave, 2016); Sapere di scrivere. Svevo e gli ordigni di La coscienza di Zeno (Il Carrubo, 2015); On the Cultures of Exile, Translation and Writing (Purdue UP, 2008); e Interstitial Writing: Calvino, Caproni, Sereni and Svevo (Troubador Publishing, 2003). Ha curato inoltre il numero speciale della rivista CLCWeb dedicato all’ambiguità, Ambiguity in Culture and Literature (Purdue UP, 2010).

This essay argues that contemporary art is able to instantiate events that can transform ways of experiencing places and identities. This ability is brought about by a recalibration of theoretical approaches, and the learning of a new language of artistic apperception. It is in this context that Perniola’s pioneering work on art carried out in the 1990s and his articulation of shadows and transit becomes incredibly useful and relevant.

Keywords: Perniola, transit, cumulative image, the Renaissance, contemporary art, Urs Fisher

Ricercatrice indipendente

Caterina Di Rienzo è dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze umane, oltre che di estetica francese, si occupa di filosofia della danza e di temi inerenti all’arte, al corpo e alla natura. Ha svolto e svolge moduli di estetica e di filosofia della danza in varie università italiane. È Esperto della Valutazione ANVUR settore AFAM. Redattrice freelance e capo redattore di Ágalma. Ha pubblicato monografie, saggi e curatele. Ultima pubblicazione: Per una filosofia della danza. Danza, corpo, chair (2019). Parallelamente, svolge l’attività professionale di danzatrice e coreografa.

Contemporary art, which explodes from the borders and identifiable genres, the dance requires to be discussed in a perspective that exceeds the narrow of the sector. It is a microcosm of the world, a privileged space for observing the displacements and tensions of the contemporary world whose stake is a new posture that redesigns the body map in the society of capital and in the era of relations mediated by the mechanisms of the network.

The result is a unique field of analysis to explore with the work of Michele Di Stefano, one of the most interesting figures in the advanced front of contemporary choreography. Space, time and aesthetic categories mark this path of reflection.

Keywords: contemporary dance, Michele Di Stefano, aesthetics, time, space

Federico Rampinini ha conseguito con lode la Laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” con il prof. Anselmo Aportone. Ha studiato Violino al Conservatorio di Musica “Ottorino Respighi” di Latina e sotto la guida del M° Chiara Ascione. Dal 2016 è redattore de «La Cultura» e su questa rivista ha pubblicato diversi saggi critici.