Filosofia e matematica: un percorso tra ontologia, epistemologia, estetica e tecnica
a cura di Andrea Colombo e Lorenzo Marannino
Il confronto della filosofia con la matematica risale alla loro contemporanea nascita nel pensiero greco, e non ha cessato di stimolare modalità originali di riflessione sugli enigmi posti dallo statuto e dalla costituzione delle idealità matematiche. Pur con la crescente specializzazione e ramificazione delle scienze, fino ad oggi non sono mancati pensatori che sono stati capaci di offrire contributi importanti in entrambe le discipline.
Sono molteplici gli orizzonti entro i quali la filosofia ha indagato la matematica. A un primo livello, ontologico, si è posta la domanda intorno allo statuto d’essere delle idealità matematiche. Dal Timeo di Platone sino alla fisica contemporanea, il problema di comprendere se e in quale modalità gli oggetti matematici appartengano al mondo è stato oggetto di accesi dibattiti. Nel Novecento, contro le spiegazioni metafisiche o psicologiste, il tentativo di coniugare l’oggettività e la necessità delle oggettualità matematiche con il loro essere egualmente un prodotto genetico della soggettività è stato intrapreso dalla fenomenologia di Husserl, che ha studiato le dinamiche intenzionali entro cui le idealità si costituiscono, imprimendo una svolta agli studi sul tema e inaugurando un approccio che ha portato frutti anche in ambito epistemologico ed estetico.
La filosofia ha intrattenuto un confronto serrato con la matematica anche da un punto di vista metodologico. Cartesio, Pascal e soprattutto Spinoza hanno assunto la certezza della scienza matematica a modello epistemologico cui fare riferimento con lo scopo di costituire una filosofia assolutamente fondata e rigorosamente dimostrata. Un tentativo che è sembrato tramontare definitivamente nelle pagine della Prefazione della Fenomenologia dello spirito di Hegel, in cui si mette in guardia dall’importazione del metodo assiomatico-deduttivo in ambito filosofico e si riafferma la necessità di un pensiero filosofico che si muova libero da postulati già posti. La stessa logica hegeliana non è infatti altro che l’ultimo grande sforzo di valicare il problema che logica classica e matematica non hanno mai pienamente potuto risolvere: la dimostrazione del fondamento.
La riflessione sulle oggettualità matematiche ha inoltre trovato uno spazio importante anche in ambito estetico, non solo riguardo al ruolo preminente delle proporzioni matematiche nelle arti figurative, nell’architettura o nella musica, ma anche in relazione alla pratica concreta della dimostrazione matematica. Come ha mostrato, tra gli altri, il matematico e fenomenologo Gian-Carlo Rota, vi è una particolare dimensione di bellezza che pertiene alla struttura di una dimostrazione e che costituisce un metro di giudizio nella valutazione della prova stessa.
In ultima istanza, le innovazioni digitali hanno aperto alla riflessione filosofica un ulteriore orizzonte di domande. Esse riguardano la possibilità che le nuove cosiddette Intelligenze Artificiali siano capaci di portare reali progressi in ambito matematico, cioè se, oltre a produrre con metodi probabilistici un numero elevato di congetture, siano in grado di elaborare nuove dimostrazioni mai realizzate e “inventare” nuovi oggetti matematici. La risposta al problema in questione avrebbe certamente riflessi sia sul modo in cui concepiamo lo statuto delle oggettualità della matematica, sia sulle modalità in cui pensiamo il rapporto tra l’intelligenza umana e la macchina.
Questo numero di “Scenari” si propone di indagare, da un punto di vista storico, teoretico ed estetico, le differenti modalità in cui la filosofia si confronta con la scienza matematica, cercando di privilegiare proposte innovative e originali e dando un particolare riguardo al modo in cui gli approcci di tipo fenomenologico hanno influenzato gli studi sul tema in questione.
Sono quindi invitati gli autori interessati a inviare contributi sui seguenti temi:
- Analisi storico-filosofiche sul rapporto tra filosofia, tecnica e matematiche.
- La matematica nella tradizione fenomenologica.
- Statuto ontologico delle oggettualità matematiche.
- Rapporto tra il metodo filosofico e il metodo matematico.
- Rapporto tra modalità espressive come linguaggio e pittura e oggetti matematici.
- Ruolo della matematica nella produzione artistica.
- Dimensione estetica della dimostrazione matematica.
- Intelligenza Artificiale e dimostrazione matematica.
Termine per l’invio delle proposte: 15 dicembre 2024 (andrea.colombo@uniud.it)
Notifica di accettazione o rifiuto della proposta in seguito al proposto di peer review: 1 febbraio 2025.
Termine per l’invio dell’articolo definitive: 7 marzo 2025.
Dal Grand Tour al turismo di massa. Itinerari tra estetica e società.
a cura di Leonardo Distaso e Imma De Pascale
Il turismo rientra tra i fenomeni sociali a cui il pensiero critico è chiamato a indagare con una certa urgenza. È oramai innegabile che esso abbia una ricaduta sulla vita quotidiana dei singoli, sull’andamento socioeconomico delle comunità e dunque sulla vivibilità e sostenibilità delle stesse città d’arte, nonché dei siti paesaggistici e dei luoghi di svago. Un’indagine estetologica sul turismo o, per dirla con Marco D’Eramo, “sull’età del turismo” significa assolvere al difficile compito di essere contemporanei al fine di comprendere la metamorfosi che il suddetto fenomeno sta apportando agli stili di vita.
Sembra infatti che al turismo contemporaneo siano legati aspetti non più o non soltanto riguardanti l’arricchimento culturale che era tipico del Grand Tour compiuto tra il XVI e il XIX secolo in cui il viaggiatore non si considerava soltanto un mero turista, ma era un viandante culturalmente coinvolto nei luoghi che visitava. Il Grand Tour aveva un ruolo nella formazione culturale dell’aristocrazia e più tardi dell’alta borghesia europea, un’élite che godeva del privilegio del tempo liberato dal lavoro e della disponibilità economica che permetteva loro di studiare le lingue e assimilare la cultura del posto contribuendo alla definizione della propria identità in relazione con realtà diverse.
Il turismo di massa, nato nel XIX secolo e portato alle estreme conseguenze dei nostri giorni, porta con sé la necessità di una riflessione tanto sui comportamenti propri delle società capitalistiche quanto sui processi di estetizzazione del mondo a partire da un ripensamento del tempo liberato dal lavoro e dell’omologazione del gusto, immersi in una dimensione di consumo che totalizza le esperienze dell’individuo-massa. Come fenomeno sociale il turismo non può essere scisso dalle forme di capitale in quanto esso è tra le più importanti industrie del nostro tempo, un’industria che produce capitale economico sfruttando il capitale culturale o capitale simbolico, per dirla con Bourdieu, Da un lato il turismo di massa ha trasformato i beni culturali in merce, dall’altro ha dato vita alla mercificazione dei bei primari declinati nella forma di esperienze estetiche, dall’abitare al mangiare. Le città contemporanee di tutto il mondo assumono sempre più fisionomia di un parco giochi a tema coinvolgendo le tradizioni del luogo in cui la componente del viaggio culturale viene meno a vantaggio del tour esperienziale. Bisogna chiedersi quali siano le esigenze che muovono le masse di turisti e quanto la richiesta del turismo dipenda dalla necessità di una fuga dalla vita quotidiana a cui l’industria culturale dà soccorso. Muovendoci nell’orizzonte culturale di Adorno e Horkheimer possiamo dire che il turismo rientri anch’esso nell’industria culturale che si muove assecondando quelle esigenze che il capitalismo impone nelle dinamiche di alienazione che esso produce nella società. A partire da una indagine di estetica sociale, questa call for papers intende ripensare il turismo di massa nel suo rapporto con l’esperienza estetica.
Saranno presi in considerazione saggi che contribuiscono alla riflessione sul turismo a partire dai seguenti temi:
Parole-chiave
- Turismo e beni culturali
- Il turismo di massa e l’industria culturale
- Turismo e omologazione del gusto
- Turismo ed estetizzazione del mondo
- Politica ed estetica del turismo
Termine per l’invio delle proposte: 15 dicembre 2024 (leonardo.distaso@unina.it)
Notifica di accettazione o rifiuto della proposta in seguito al proposto di peer review: 1 febbraio 2025.
Termine per l’invio dell’articolo definitive: 7 marzo 2025.