Call for papers vol. 1/2024 - Movimento e Tempo

Movimento e Tempo. L’immagine nel pensiero di Gilles Deleuze.

a cura di D. Cantone e A. Colombo

 

Il tema dell’immagine e dell’immaginazione, nel pensiero di Gilles Deleuze, ha sempre avuto un ruolo centrale, per quanto non univoco. Da una parte costituisce un elemento di continuità e di dialogo con il pensiero di Henri Bergson, in particolare con Materia e Memoria. Dall’altra è uno strumento critico, rivolto soprattutto contro “l’immagine del pensiero” tramandata dalla storia della filosofia ufficiale e accademica. Entrambe queste dimensioni, che per brevità definiremo istanza teoretica e istanza critica, trovano la propria declinazione più evidente nel tentativo di Deleuze di pensare l’immagine al di fuori dell’ambito della mera rappresentazione psicologica o idealistica. Per Deleuze, in modo specifico dagli anni ottanta, ma in modo deciso anche in precedenza, l’immagine è la matrice di un’intensa operazione volta a ridisegnare completamente il campo della filosofia, aprendone il linguaggio alle pratiche artistiche (cinematografiche e non solo) del suo tempo e, contemporaneamente, disfacendo quei meccanismi del pensiero volti a perpetrare gerarchie o divisioni che impoveriscono la nostra partecipazione alla realtà. Il concetto di “immagine”, infatti, sin da Bergson, è un modo per ripensare e riarticolare il rapporto tra soggetto e oggetto, tra mente e realtà percepita: né cosa né semplice rappresentazione, l’immagine ci rende immediatamente parte attiva del mondo senza però identificarsi con la coscienza riflessiva che noi possiamo avere di questo. È dunque indubbio che la considerazione che Deleuze abbia del concetto di immagine non sia solamente estetologica, ma riguardi la logica stessa con cui un pensiero si concretizza, incontra il reale e si costituisce, i segni e i linguaggi fanno emergere il loro senso: l’immagine di un pensiero è l’impronta intensiva e problematica che ravviva e dispiega quel pensiero stesso, in connessione con il reale da cui emerge.

 

A conferma di quanto gli anni ottanta siano il momento in cui Deleuze affronta con più decisione il tema dell’immagine, vi sono i due testi che Deleuze pubblica sul cinema. Nel 1983 Cinema 1: Immagine- Movimento, e nel 1985, Cinema 2: Immagine-Tempo. Le due opere non fanno altro che approfondire un confronto oramai aperto da tempo con il problema strutturale della rappresentazione e della coscienza, intese non soltanto (come già abbiamo proposto) nel loro valore di una tassonomia dei segni, ma anche nel loro profilo ontologico e trascendentale. Non è casuale, infatti, la presenza ripetuta e costante di Bergson proprio in questi testi, così come non è ambiguo o poco significativo il riferimento di Deleuze stesso, in apertura a Cinema 1, ai lavori di Pierce, Mendeleev o Linneo; segno inequivocabile della posta in gioco marcatamente teoretica, se non addirittura ontologica. Possiamo dunque riassumere dicendo che l’immagine rappresenta per Deleuze una possibile via per concettualizzare le logiche produttive di cui il reale è intrinsecamente costituito, nonché uno strumento fondamentale per cominciare a comporre una vera e propria classificazione linguistica delle strutture trascendentali del mondo che sia scevra, però, delle categorie “cartesiane” di soggetto, identità, essenza o natura. Dall’altro lato, l’immagine e la sua facoltà di riferimento, ovvero l’immaginazione, sono anche un mezzo per ripensare integralmente il ruolo della filosofia, i suoi limiti, i suoi confini e i suoi scopi, nonché i linguaggi di cui può fare uso.

 

Nel 2023 si celebreranno i quarant’anni dalla pubblicazione di Cinema 1. Immagine-Movimento, nonché ci si avvicinerà ai sessant’anni dall’uscita di Proust e i segni (2024). A sua volta, nel 2021 Francis Bacon. Logica della sensazione ha raggiunto i quarant’anni dalla prima apparizione. Queste ricorrenze offrono un’occasione unica per riflettere sul ruolo dell’estetica, dell’arte, del cinema e, più in generale, del concetto di immagine nel pensiero di Deleuze. È dunque a questa parte del pensiero di Deleuze che viene dedicato il presente numero di “Scenari”. Gli studiosi desiderosi di partecipare alla Call sono invitati a offrire contributi che indaghino il tema dell’immaginazione nel pensiero contemporaneo francese, nonché studi e riflessioni che radicalizzino o sviluppino le indagini deleuziane sul cinema, il linguaggio, la letteratura e l’arte.

 

 

 

Topics:

  • L’importanza del tema dell’immagine nella produzione concettuale di
  • Rapporto tra filosofia, con particolare riferimento a Gilles Deleuze, e le arti visive
  • Ricezione ed influenza del lavoro di Deleuze nei dibattiti filosofici contemporanei su cinema, new media, digital philosophy.
  • Il tema dell’immagine in dialogo con gli autori di riferimento di Deleuze (Kant, Nietzsche, Bergson, Pierce…)

 

Deadline per invio delle proposte: 15 dicembre 2023 (damiano.cantone@uniud.it; andrea.colombo@uniud.it)

Notifica di accettazione/rifiuto della proposta in seguito alla peer-review: 1° febbraio 2024.

Deadline per l'invio dell'articolo definitivo (dopo le possibili richieste di modifica da parte dei revisori): 7 marzo  2024.

Pubblicazione del volume: giugno 2024.