Debris and sadness. Visual poetry between elegy and irony
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Parole chiave

fotografia urbana, ricerca visiva, fenomenologia dei luoghi, declino, atmosfera

Come citare

Glüher, G. (2024). Debris and sadness. Visual poetry between elegy and irony. Scenari, (21). https://doi.org/10.7413/24208914196

Abstract

Gli oggetti di riferimento della seguente indagine sono fotografie artistiche che il fotografo Alberto Petrò ha scattato negli ultimi due anni in diverse località europee. L’insieme delle immagini si intitola “Metamorfosi” ed è pubblicato sulla sua homepage. Soprattutto per la seconda parte di questo testo, si consiglia di consultare le immagini per comprendere meglio le analisi, sebbene si possa pensare anche alle immagini immaginate.Nella giustapposizione di questa ricerca visiva, il concetto di “luogo perduto” di Marc Augé viene messo criticamente in discussione e messo in dialogo con le teorie spaziali di Kracauer, Benjamin, Husserl, Krämer e Canetti. Il metodo di vedere, registrare e rappresentare attraverso la fotografia e la persona che percepisce ha le caratteristiche del flâneur, che, in senso benjaminiano, cerca i suoi luoghi e siti e li condensa in situazioni aperte o poco chiare, che vengono chiamate “siti” in uno spazio intermedio. L’analisi della seconda parte del testo si concentra su questo fenomeno di frammentazione dello spazio-tempo. Nel senso in cui lo usa Cassirer, la presenza e l’assenza sono intrinseche all’immagine tanto quanto il cosiddetto “terzo spazio”, termine introdotto da Homi K. Bhabha. Il peculiare metodo di lettura dell’“immagine punteggiata” di Roland Barthes è alla base dell’ultima parte dell’indagine, che si rivolge alle categorie del provvisorio, del frammento, dell’atmosfera, della crepa e della solitudine. L’epilogo fa riferimento agli scritti di Karl Rosenkranz sull’estetica del brutto.

 

https://doi.org/10.7413/24208914196
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