Abstract
Nel dibattito contemporaneo, specialmente nei campi dell’estetica della natura e dell’estetica animale evoluzionistica, è stata posta la questione circa il senso e la definizione di ciò che è qualificato come “apprezzamento estetico” degli animali. Diversa è la situazione nell’ambito dell’etica animale classica, dove si è omesso di considerare il ruolo e il significato dell’attitudine estetica dell’uomo nei confronti degli animali. Il presente contributo intende esplorare questo tema in una prospettiva ontologico-esistenziale, basata sui testi di Martin Heidegger e Karl Jaspers. Sarà delineata una definizione ampia e non-antropocentrica di esperienza estetica che può essere riferita non solo ad una classe speciale di oggetti, le opere d’arte, ma anche agli animali. Si mostrerà, in modo particolare, come un’esperienza estetica autentica nei confronti degli animali sia caratterizzata da quattro elementi distintivi: l’assenza di interesse, il verificarsi di un urto sul piano esistenziale, l’aspetto metafisico e la presenza di una componente eticamente vincolante.