Il corpo come spazio espressivo. La figura del templum divinatorio in Merleau-Ponty
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Parole chiave

Merleau-Ponty, Body, Templum, Divination, Expression

Come citare

Dalmasso, A. C. (2024). Il corpo come spazio espressivo. La figura del templum divinatorio in Merleau-Ponty. Scenari, (19). https://doi.org/10.7413/24208914160

Abstract

Il termine “contemplare” trae origine dalla pratica divinatoria dell'ornitomanzia, l'osservazione augurale del volo degli uccelli, che, insieme al rito dell'epatoscopia, l'interpretazione delle viscere degli animali sacrificali, svolgeva un ruolo importante nelle pratiche rituali etrusco-latine. L'osservazione divinatoria era preceduta dalla delimitazione di un confine, chiamato templum, entro il quale i segni avrebbero assunto il significato di presagi divini. La contemplazione, quindi, non è altro che il gesto di guardare entro i confini del templum. Questo dispositivo divinatorio viene evocato in alcuni passaggi dell'opera di Merleau-Ponty per caratterizzare il corpo vissuto come spazio eminentemente espressivo, che conferisce significati che trascendono il suo spazio oggettivo, e come contorno virtuale che media le relazioni interoggettive e intersoggettive, delineando una dimensione topologica.

https://doi.org/10.7413/24208914160
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