Abstract
Il quadro filosofico della giustizia proposto da Nancy Fraser negli anni Novanta stabilisce due dimensioni ugualmente cruciali della giustizia: la redistribuzione, legata all'assegnazione di beni economici, e il riconoscimento, legato all'attribuzione di uno status sociale. Questa divisione permette di distinguere tra strategie trasformative che intervengono sulle cause delle ingiustizie sociali e strategie affermative che si concentrano sui loro effetti. Tuttavia, la trattazione da parte dell'autrice della nozione di “categoria bidimensionale”, che combina disuguaglianze di redistribuzione e di riconoscimento, presenta dei limiti per riflettere sul funzionamento di alcuni sistemi di subordinazione sociale e sulla situazione di alcuni gruppi sociali. In questo articolo, utilizzerò una prospettiva queer-crip per sostenere che sia l'eterosessismo che l'abilismo sono categorie bidimensionali, poiché costruiscono un sistema di status iniquo, ma sostengono, definiscono e naturalizzano anche il modo di produzione capitalista e sono funzionali alla sua distribuzione di beni economici. Questa revisione critica ci permette di adattare il quadro fraseriano all'attuale contesto socio-politico.