Che cosa resta del riconoscimento? Rileggere Fraser e Butler nell’algorithmic turn

Abstract

Partendo dai diversi usi che Nancy Fraser e Judith Butler hanno fatto della categoria di riconoscimento nel contesto dell'emergere delle politiche identitarie, questo saggio si chiede come il riconoscimento venga ripensato quando l'algoritmo è diventato la sua forma sociale dominante. Nella prima parte verranno esposte le linee principali delle loro argomentazioni, ricostruendo il modo in cui articolano il rapporto tra uguaglianza, disuguaglianza e differenza e tra movimenti sociali e istituzioni politiche. Nella seconda parte, verranno presentate le critiche di Joy Buolamwini e Wendy Chun alle tecnologie algoritmiche, con l'obiettivo di mostrare che la discriminazione è una funzione del riconoscimento algoritmico e che opera codificando le differenze come identità. Infine, le teorie del riconoscimento di Fraser e Butler saranno riconsiderate per verificare la loro rilevanza per una critica politica dell'algoritmo, secondo l'ipotesi che quest'ultimo sia un'istituzione sociale la cui comprensione è sempre più rilevante per un'efficace contestazione delle politiche neoliberali.