Abstract
Il saggio discute l'opera di Nancy Fraser prendendo come punto di partenza la sua famosa controversia con Axel Honneth sulla ridistribuzione e/o il riconoscimento. Il modo in cui la Fraser inquadra il genere e la razza in quella controversia viene preso come filo conduttore per l'analisi dei suoi scritti sulla relazione tra sessismo, razzismo e capitalismo negli anni successivi. La razza e il genere sono stati fondamentali per sostenere che la nozione stessa di capitalismo deve essere ampliata, in particolare per includere la riproduzione sociale. Il contributo della Fraser ai dibattiti femministi degli ultimi anni viene discusso da questo punto di vista, sottolineando il suo tentativo di combinare Marx e Polanyi per forgiare una teoria critica del capitalismo all'altezza delle sfide del presente. Il saggio si conclude con un'analisi dell'importante distinzione proposta da Fraser tra i concetti di espropriazione e sfruttamento. Una critica al modo ristretto in cui quest'ultimo viene inteso e un tentativo di delineare una teoria allargata dello sfruttamento concludono il saggio.