Abstract
Il testo che segue intende fornire una prima interpretazione filosofica della cosiddetta cultura hacker. Verrà fornita una breve indagine storica e concettuale del fenomeno in questione, a partire da una problematizzazione dell'espressione “to hack”. Si concluderà evidenziando alcuni elementi di analisi che portano a interpretare la pratica hacker come una forma di tecno-episteme.