Abstract
Questo articolo prende spunto da precedenti ricerche condotte dall'autore sulla relazione educativa tra insegnante e studente nelle scuole e nelle università, per arricchirle con ulteriori studi e considerazioni sull'apprendimento a distanza. L'autore utilizza il metodo fenomenologico, assumendo il punto di vista di entrambi i membri della relazione (studente e insegnante). Le caratteristiche generali della relazione (reciprocità, asimmetria e verticalità) e le differenze tra le due parti coinvolte (età e/o stadio evolutivo, ruolo educativo, padronanza della disciplina e ruolo istituzionale) permangono, ma si articolano in modo diverso: questo accade principalmente perché nell'apprendimento a distanza la percezione del corpo dell'altro è parziale o assente, ostacolando i fenomeni di appaiamento ed empatia. Si dimostra quindi che l'apprendimento a distanza non può sostituire l'insegnamento frontale, ma è in grado di supportarlo e integrarlo.