Abstract
Le interpretazioni di Foucault e Deleuze sul potere ispirano ancora oggi implicitamente la ricerca di molti scienziati sociali. Un esempio è il “capitalismo della sorveglianza” di Zuboff. Con i media digitali, infatti, le operazioni di profilazione e persuasione dei cittadini richiedono di essere almeno problematizzate. Attraverso un'analisi empirica, questo articolo si propone di identificare alcune caratteristiche delle piattaforme digitali (come la “neointermediazione”) e di esplorare come gli italiani vorrebbero riformare queste potenti organizzazioni. In conclusione, emerge l'importanza di un'alfabetizzazione digitale più radicata e diffusa.