L’essere inesemplare. Per un umanismo non violento
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Parole chiave

Violenza, Individualità, Specismo, Campione genuino, Nelson Goodman

Come citare

La Matina, M. (2023). L’essere inesemplare. Per un umanismo non violento. Scenari, (17). https://doi.org/10.7413/24208914138

Abstract

In questo articolo cerco di sviluppare una piccola teoria semiofilosofica della violenza, muovendo dall'ipotesi che l'attuale spirale in cui siamo tutti avviluppati possa derivare da un carattere logico-semantico, normalmente presente come tale nelle tassonomie di ogni tipo, ma sviluppatosi in modo anomalo nelle culture moderne. L'esemplarità degli individui agirebbe come un marcatore sociale divisivo, causando conflitti tra individui che sono (o si suppone siano) diversamente qualificati rispetto alla specie a cui affermano di appartenere. La violenza nei confronti di alcuni individui della stessa specie sarebbe causata da quegli individui che, di tanto in tanto, sentono minacciata la loro rappresentatività in quanto “fair samples” (nel senso attribuito da Nelson Goodman a queste espressioni). Ecco allora che l'essere non esemplare - cioè l'essere che rinuncia alla sua pretesa di legittimità rispetto alla specie o ai caratteri della comunità egemonica - può diventare il grimaldello per aprire una nuova ontologia dell'umano e non solo.

https://doi.org/10.7413/24208914138
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