Abstract
L'articolo contiene una lettura postumana delle opere tarde di Merleau-Ponty e un'applicazione del concetto di carne alla dimensione digitale. Mentre nella Fenomenologia della percezione il mondo e gli altri esseri sono visti da una prospettiva egologica e umana, ne Il visibile e l'invisibile questa prospettiva viene rimodellata. Il corpo umano è fatto della stessa materia degli altri corpi, che costituiscono un essere comune, la carne del mondo. Merleau-Ponty traccia un percorso attraverso l'ontologia piatta e il postumanesimo, opponendosi alla concezione che vede la prospettiva umana come privilegiata. La sua svolta postumana passa attraverso i concetti di reversibilità e divergenza. Gli esseri umani sono fatti della stessa materia dei non umani, quindi si invertono l'uno nell'altro, ma, d'altra parte, non sono ridotti a un'entità indifferenziata, a causa della loro divergenza. La prospettiva problematizzante di Merleau-Ponty viene qui attualizzata e applicata all'ibridazione tra corpi umani e protesi digitali.