Come citare
Abstract
La tesi dell'articolo è che è sbagliato pensare che il cosmopolitismo porti alla negazione dell'autonomia della politica in nome di un universalismo cieco di fronte alle differenze nazionali, culturali e religiose. Al contrario, si tratta di raccogliere la sfida di difendere e portare avanti un'idea di cosmopolitismo in grado di raccogliere le disposizioni culturali derivanti dalle reazioni morali contrarie rispetto agli atti di criminalità di massa percepiti in modo condiviso in tutto il mondo. Una fonte di ispirazione decisiva in questa direzione è il cosmopolitismo di origine kantiana, che offre l'opportunità di concepire un ordine giuridico-politico mondiale in cui l'ostilità possa essere trasformata in ospitalità. Seguendo questa prospettiva, la figura dello straniero viene radicalmente dissociata da quella del nemico e associata a quella di colui che è accolto perché ha il diritto di essere accolto in virtù di un diritto più originario di quelli stabiliti da una specifica comunità politica, il diritto originario cosmopolitico legato alla comune appartenenza al mondo umano.