Neither I nor other Dialectical formulations of the experience of self-awareness in Hegel and Buddhism
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Come citare

Bouso, R. (2021). Neither I nor other Dialectical formulations of the experience of self-awareness in Hegel and Buddhism. Scenari, (15). Recuperato da https://mimesisjournals.com/ojs/index.php/scenari/article/view/1566

Abstract

Questo articolo esamina due resoconti filosofici sull'autocoscienza considerando il loro carattere dialettico. Da un lato, si discute la Fenomenologia dello Spirito di Hegel e il suo obiettivo pedagogico di aiutarci a vedere che la contemplazione del mondo nel modo giusto lo rivela come razionale, il che porta alla conclusione che l'indagine filosofica può portare questa razionalità alla coscienza. In base a ciò, la conoscenza assoluta, superando le assunzioni unilaterali come risultato di una sorta di via negativa, dissiperà le contraddizioni generate dalla nostra comprensione come punto di partenza naturale dei nostri pensieri. Dall'altra, questo articolo rifletterà sul viaggio di autocoscienza suggerito dalla dialettica dei Cinque gradi nel Buddismo Zen. Questo viaggio culmina nell'identità dell'Assoluto e del relativo visti da una mente illuminata, che non è altro che la mente ordinaria posizionata al di là del pensiero discorsivo. Nonostante i contesti molto diversi in cui questi racconti sono stati concepiti e formulati, in entrambi i casi possiamo notare come non cerchino di risolvere le contraddizioni schierandosi da una parte o dall'altra, ma piuttosto di mostrare come ci sia un'unità di fondo che può essere raggiunta solo attraverso il dubbio e l'auto-negazione. Ripensare entrambi gli itinerari può gettare una nuova luce sul ruolo della dialettica nell'esperienza dell'autocoscienza.

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