Abstract
Partendo da un episodio di Nishida riguardante Heidegger e lo studioso e filosofo giapponese Gōichi Miyake, questo saggio affronta il rapporto della filosofia di Nishida con quella di Hegel. Una volta messo in luce il principale debito teorico di Nishida nei confronti di Hegel, l'autore cerca di delucidare la differenza tra la filosofia nishidiana e quella hegeliana, seguendo alcune indicazioni dello stesso Nishida, e cercando infine di individuare l'irriducibilità fondamentale tra i due filosofi soffermandosi in particolare sul diverso ruolo che il linguaggio gioca nei loro sistemi teorici. Infine, tornando a Heidegger e alla questione da lui posta di un superamento della metafisica, l'autore propone di interpretare il pensiero nishidiano come un'opportunità per la filosofia interculturale nella nostra epoca di globalizzazione.