Abstract
Esaminare in modo diacronico il problema delle immagini nell’ambito
della tradizione islamica, significa affrontare un nodo cruciale e complesso
che chiama direttamente in causa la nozione di rappresentazione destinata,
com’è ovvio, a tenere insieme, problematizzandole ulteriormente, la
questione dello sguardo e la possibilità di una sua efficacia realizzativa. In
questo senso, il primo equivoco che va snidato riguarda l’idea che l’Islam,
al di là della proibizione delle immagini legata ai luoghi e ai momenti del
culto, abbia del tutto censurato il ricorso alle immagini, bandendole dalla
propria tradizione ed escludendo dunque qualsiasi tipo di cultura visuale
che la riguardi o secondo taluni addirittura producendo una cultura
iconoclasta.