Abstract
La “capacità visiva” di uno spettatore, di un soggetto posto di fronte
a un’immagine, dipende tanto da alcuni elementi di natura fisiologica
quanto da alcuni elementi di natura socio-culturale. Muovendo dalla riflessione
di W.J.T. Mitchell relativa all’idea di una “costruzione sociale”
dello sguardo, e proseguendo sulla scia delle riflessioni di Michael
Baxandall sulla storicità dello sguardo, si cercherà di comprendere quali
possano essere i fattori in gioco in un procedimento di decodifica dell’immagine
che chiama in causa un individuo storicamente e culturalmente
situato. Poste queste basi teoriche, si considereranno alcune riflessioni
di Noël Burch sulla relazione che si istituisce tra l’evoluzione dei codici
rappresentativi (in particolare del cinema) e le trasformazioni che avvengono
nello spettatore e nelle sue possibilità ricettive. In ultima analisi, si
cercherà di utilizzare questo approccio metodologico per l’analisi dello
scenario contemporaneo e dell’interazione tra cinema e media digitali,
oltre che per una valutazione dei fattori socioculturali che soggiacciono
alla produzione e alla ricezione delle “nuove” immagini.